È trapelata nelle ore scorse la notizia relativa a un’esplosione avvenuta nel fine settimana, più precisamente alla 15.40 del 17 dicembre (ora locale), in uno stabilimento Pegatron di Shanghai, dove vengono prodotti gli iPad 2. 61 i lavoratori feriti, per 23 dei quali si è reso necessario il ricovero ospedaliero a causa delle ustioni riportate. Nessuno è comunque in pericolo di vita.
Sono stati danneggiati anche i macchinari impiegati nella produzione del pannello posteriore del tablet, ma secondo le dichiarazioni dei vertici societari, questo non dovrebbe causare significativi rallentamenti nel processo di produzione e consegna dei dispositivi a breve termine. Se però l’impianto non dovesse essere pienamente ristabilito a breve, non sono da escludere problemi in questo ambito per il prossimo trimestre.
In seguito all’incidente, le autorità hanno posto l’area sotto sequestro, al fine di condurre le indagini di rito per chiarire le responsabilità di quanto accaduto. Anche Apple, mediante la portavoce Carolyn Wu a Pechino, dichiara di voler far luce sulla questione:
Il nostro pensiero va innanzitutto alle persone che sono rimaste ferite a Songjiang. Stiamo lavorando a stretto contatto con Pegatron per capire cosa ha causato l’incidente.
Il fatto riporta in auge le polemiche relative alle condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi dove prendono vita numerosi device destinati al mercato della tecnologia di consumo. Non si tratta infatti del primo avvenimento di questo tipo segnalato in tempi recenti, da sommare poi al numero di suicidi dei dipendenti Foxconn, che lo scorso anno ha fatto registrare un preoccupante tasso di crescita, e alle polemiche relative all’inquinamento mosse verso la mela morsicata.