Hanno avuto vita breve i finti Apple Store che due turisti americani avevano fotografato durante un viaggio in Cina nelle scorse settimane. Reuters riporta infatti oggi la notizia relativa alla chiusura di due dei cinque negozi scoperti nella città di Kunming.
La vicenda aveva suscitato tanto scalpore da interessare la redazione del Wall Street Journal, che una volta giunta sul posto ha intervistato i dipendenti dei punti vendita, i quali hanno raccontato di aver come unico obiettivo quello di compiere un buon lavoro, senza badare al fatto di essere stati assunti da un datore di lavoro differente dalla società di Cupertino.
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Le dichiarazioni delle autorità locali fanno riferimento esclusivamente alla mancanza dei permessi necessari al proseguimento dell’attività, come motivazione per il provvedimento attuato. Non si fa alcun cenno a eventuali truffe o infrazioni, anche se le indagini proseguiranno per approfondire la questione.
Chang Puyun, portavoce del Kunming Government Business Bureau, ha dichiarato che tutti i prodotti esposti all’interno dei punti vendita sono originali, al contrario di quanto riportato da alcune testate internazionali, confermando che al momento sono in corso accertamenti per verificare se Apple ha preso accordi con le autorità cinesi per tutelare il proprio marchio e impedirne lo sfruttamento in attività di questo tipo.