Un evento storico, quello portato a termine dal lander dell’agenzia spaziale cinese Chang’e-4: per la prima volta è stata raggiunta e mostrata la faccia nascosta della Luna. La Cina è quindi la prima ad aver effettuato un atterraggio controllato nell’emisfero non visibile della Luna, oltre ad aver inviato già le prime immagini. L’atterraggio è avvenuto presso il bacino Polo Sud-Aitken, un grande cratere che si estende con un diametro di 2.500 chilometri.
Ora inizia la missione vera e propria, infatti nei prossimi giorni dal lander sbucherà fuori un piccolo rover che esplorerà l’ambiente che lo circonda. Un segnale forte dalla Cina, che dimostra così di essere una superpotenza, capace di destinare grandi investimenti nel settore spaziale. Lo fa facendo atterrare un suo lander in una zona in cui è molto difficile comunicare con la Terra.
What does the far side of the moon look like?
China's Chang'e-4 probe gives you the answer.
It landed on the never-visible side of the moon Jan. 3 https://t.co/KVCEhLuHKT pic.twitter.com/BiKjh7Fv22— China Xinhua News (@XHNews) January 3, 2019
La Luna infatti dal nostro pianeta è visibile solo “da un lato” a causa della sua rotazione sincronica, cioè il periodo di rotazione e rivoluzione coincidono. Arrivare sulla faccia nascosta e comunicare con la Terra è stato finora estremamente difficoltoso: visitare il lato più lontano del satellite terrestre ha richiesto una preparazione ulteriore, a causa del modo in cui la Luna blocca i segnali radio, per questo motivo nessuno ha mai tentato. Per ovviare al problema, dato non è possibile vedere il rover dalle stazioni di Terra, la Cina ha lanciato lo scorso maggio Queqiao, un satellite per le comunicazioni, per stabilire un ponte radio.
Saranno portati avanti molteplici studi, come quello sul cratere dove è atterrato Chang’e-4: i ricercatori pensano si sia formato dopo un enorme impatto di miliardi di anni fa con un grande oggetto spaziale. Il rover analizzerà le rocce del bacino, farà osservazioni astronomiche radio a bassa frequenza ma sonderà anche il suolo per rilevare la composizione minerale e la struttura della superficie lunare. Uno degli obiettivi più ambiziosi nel lungo termine è realizzare una stazione lunare entro il 2030, per far ritornare gli umani sulla Luna.
Ora inizia la terza fase della missione che si concluderà nel 2020 con ritorno del lander e del rover sulla Terra. Oltre a tutta la strumentazione scientifica, il lander ha portato con sé anche semi di patata, colza e arabetta, che saranno piantati per cercare di creare una piccola biosfera. Potrebbe essere quindi possibile veder sbocciare i primi fiori sulla Luna.