«La pirateria musicale è un furto e, a meno che non vogliate finire in una prigione federale, non fatelo», non ha dubbi in proposito Chuck Rosenberg, procuratore dell’Eastern District della Virginia (USA). Una simile minaccia avrebbe avuto poca presa fino a poco tempo fa, ma ora che un pirata informatico è stato condannato a cinque anni di carcere assume un altro valore.
Si tratta di Barry Gitarts, un venticinquenne di Brooklyn che è stato condannato giovedì ad una multa di 250.000 dollari e per l’appunto a scontare un lungo periodo in carcere. Gitarts era uno dei principali esponenti di Apocalypse Production Crew, un gruppo di pirateria musicale divenuto relativamente famoso in Rete fra il 2003 e il 2004. Tra i membri più attivi, il giovane di Brooklyn pagava e amministrava alcuni server localizzati nel Texas utilizzati per archiviare centinaia di migliaia di file musicali, software e giochi trasgredendo, naturalmente, le leggi sul copyright e la protezione della proprietà intellettuale.
Nel mondo della pirateria i gruppi come Apocalypse Production sono chiamati first provider o release group, e costituiscono il primo anello della catena nella distribuzione dei contenuti piratati. Tuttavia, nonostante la gravità della posizione di qualsiasi appartenente ad un simile gruppo, il caso di Gitarts non ha al momento precedenti di particolare rilievo: è estremamente raro che casi di violazione del copyright riguardante la musica arrivino davanti ad una corte federale.
Scontate le lodi della RIAA, da anni impegnata sul fronte della tutela del diritto d’autore: «Il crimine commesso è grave come le sue conseguenze» ha dichiarato il suo vicepresidente, Brad Buckles a PcWorld aggiungendo che «Gruppi come APC sono la punta della piramide ed è con loro che bisogna essere inflessibili». Il caso è destinato a fare da precedente, l’Apocalypse Production Crew è stata tra le prime e più importanti release group e la pena è stata più che esemplare. Tuttavia, i deterrenti non hanno mai funzionato bene contro la pirateria che trova sempre nuove strade e nuovi cavilli legali.