Romano Prodi ha appena ufficializzato alla stampa la formazione che caratterizzerà il proprio Governo. Dopo la comunicazione ufficiale al Presidente della Repubblica, Prodi ha sviscerato davanti alle telecamere un elenco che conferma in larga parte le attese della vigilia, ma tra le cui righe è possibile individuare cinque nomi particolarmente interessanti per il mondo del web: Paolo Gentiloni, Linda Lanzillotta, Antonio di Pietro, Alfonso Pecoraro Scanio e Rosy Bindi. Tutti e cinque, infatti, curano un proprio blog.
Paolo Gentiloni sarà il prossimo Ministro per le Comunicazioni. Sostituisce in questo ruolo Mario Landolfi, la cui attività al ministero ha toccato il vertice massimo con il decreto che ha liberalizzato la connettività wifi sul territorio italiano. Gentiloni eredita una sedia particolarmente calda per un incarico particolarmente importante: gestire lo sviluppo delle comunicazioni in una Italia che in questo settore ha ancora da sciogliere parecchi nodi cruciali. L’incarico giunge a Gentiloni un giorno dopo una scadenza particolarmente importante: «Oggi questo blog compie un anno. Il mio primo post, ancora sperimentale, risale infatti esattamente al 16 maggio 2005.
Confesso che all’inizio la mia è stata più che altro una sfida con me stesso: dimostrare che a 50 anni anche uno che è un immigrato digitale e non un nativo digitale (la distinzione, come è noto, è di Rupert Murdoch) poteva partecipare alla nuova ondata di comunicazione sul web. In questi dodici mesi il blog mi ha consentito di conversare con centinaia di migliaia di persone e di ricevere migliaia di commenti ai post. Privilegio raro per un politico.
Linda Lanzillotta è tra i ministri senza portafoglio del Governo Prodi. La sua attività di blogger è stringata ma frequente, ed una recente assenza è stata oggetto di immediato insegnamento da parte degli utenti: «ebbene sì. Dopo le elezioni i sono presa una quasi vacanza e ho abbandonato il mio blog. Per questo sono stata anche rimproverata. Mi scuso con i miei visitatori». Nel blog compaiono iniziative che suggeriscono una rinascita per il gusto dell’innovazione e la creazione di un indirizzo mail per ogni nuovo nato, nonchè link ai siti di Beppe Grillo e Viviane Reding.
Antonio Di Pietro, una volta impegnatosi nell’attività di blogger, ha dimostrato di credere non poco in questo mezzo di comunicazione. Il blog riporta ad oggi l’ultimo messaggio del 16 Maggio in cui deplora la guerra per le poltrone mentre in archivio sono numerosi i post dedicati all’era di Tangentopoli. I post hanno un numero di commenti molto elevato, a dimostrazione della bontà del progetto e dell’interesse dell’utenza ad un contatto diretto e meno mediato con la rappresentanza politica.
I blog di Rosy Bindi ed Alfonso Pecoraro Scanio sono meno partecipati e l’ultimo post risale ormai ad Aprile. Pandemia segnala come Massimo D’Alema non abbia un blog ma curi invece i contenuti audio di un proprio podcast.
5 blogger nella stessa formazione di governo: il dato è indicativo soprattutto dell’importanza che il web viene ad assumere anche nella vita politica (dunque nella vita pubblica) e denota l’importanza del mezzo blog nell’ottica di una comunicazione più diretta verso il cittadino. Qualcosa di nuovo il Governo appena insediatosi potrebbe già averlo involontariamente portato. Così Gentiloni ci scherza su proprio tramite il proprio blog: «Mentre scrivo queste righe, leggo che Ciampi, nel suo primo giorno da Presidente “emerito” ha chiamato Fiorello scherzando con lui. Straordinario. E’ stato un grande presidente e sarà un grande ex. Magari apre un blog».