Da pochi mesi Skype è ufficialmente proprietà di Microsoft, dopo il via libera della Commissione Europea che non ha riscontrato nessun rischio per la concorrenza. Cisco, uno dei leader mondiali nel settore delle comunicazioni aziendali, si oppone fermamente a questa decisione, chiedendo una revisione dell’accordo, con l’appoggio dell’italiana Messagenet.
Con un post pubblicato sul proprio blog, Cisco ha chiarito le sue intenzioni: l’azienda non è contraria alla fusione, ma chiede alla Commissione Europea di rivedere i termini dell’acquisizione di Skype da parte di Microsoft. L’azienda di Redmond potrebbe monopolizzare il settore delle comunicazioni video, in quanto non garantirà l’interoperabilità basata sugli standard.
Come è noto, infatti, Skype sfrutta un protocollo proprietario per le comunicazioni audio/video, incompatibile con le soluzioni offerte da altre aziende. Microsoft ha pianificato di integrare Skype in tutti i suoi prodotti e servizi (Windows 8, Windows Phone e Xbox Live, in particolare), ma anche in Lync, la piattaforma di comunicazione enterprise. Cisco teme che ciò porti alla nascita di un monopolio, grazie agli oltre 700 milioni di utenti che possiedono un account Skype.
Secondo Cisco, i termini dell’accordo dovrebbero prevedere l’interoperabilità tra i servizi di ogni produttore. L’obiettivo è sviluppare protocolli non proprietari basati su standard aperti. Solo così sarà garantita la concorrenza, l’innovazione e una maggiore scelta ai consumatori.