Microsoft è disposta ad offrire 44.6 miliardi di dollari in offerta pubblica di acquisto per Yahoo (31 dollari per singola azione). L’annuncio ufficiale è appena stato notificato anche sul sito Microsoft e promette agli azionisti un premio del 62% sul valore delle azioni con data al 31 gennaio 2008 (con doppia opzione: riscossione cash o cambio in azioni Microsoft). La voce, nell’aria da mesi e mesi, giunge infine ad un’operazione concreta destinata a sconquassare la borsa USA nell’ultima giornata di contrattazioni prima della chiusura del fine settimana.
Il titolo MSFT quasi non ne risente nel pre-market: -2.8% è poco più di un buffetto in considerazione dell’elevata posta in palio. Viceversa per il titolo Yahoo iniziano le montagne russe: la quotazione è già giunta a +60% salendo fino a 30.75 dollari con alte oscillazioni destinate a prorogarsi per tutta la giornata e oltre, fino a chiusura dell’offerta. Tra le parti v’erano trattative in atto ormai da tempo, ma mai si era giunto a qualcosa di più di una formale affinità che vede in Google il nemico comune in grado di rappresentare la maggior comunanza di interessi. Le trattative non portarono a nulla e il clima si raffreddò nel tempo.
Oggi la svolta. Microsoft ha atteso che Yahoo presentasse una trimestrale particolarmente difficoltosa, ha ambito al momento in cui il gruppo si presentasse allo spettro della recessione senza armi per tutelarsi, quindi ha affondato il colpo che difficilmente gli azionisti rifiuteranno (il premio offerto, infatti, è consistente). Steve Ballmer con una lettera al management Yahoo spiega che questa è l’unica vera strada per cercare di integrare i due gruppi, dunque scanso ai tatticismi Microsoft intende guidare di proprio pugno la rincorsa a “Big G” ed il mercato della pubblicità e della ricerca online non è più qualcosa che a Redmond verrà considerato attività a latere: la scommessa, stavolta, è di quelle importanti. Ballmer suggerisce inoltre il fatto che sia stato proprio Yahoo, nel febbraio 2007, a suggerire un dialogo serrato per giungere ad una unione delle forze tra le parti. Ora, secondo quanto espresso da Redmond, per gli azionisti la scelta è dunque obbligata e vantaggiosa.
Spiega Microsoft nel proprio comunicato: «La combinazione [tra i due gruppi] darà vita ad una compagnia più efficiente con sinergie in quattro aree: economie di scala grazie al raggiungimento di una massa critica di audience ed accresciuto valore per gli inserzionisti; integrazione delle capacità ingegneristiche per accellerare l’innovazione; maggior efficienza operazionale attraverso l’eliminazione di costi ridondanti; capacità di innovare in nuove esperienze quali quella video o mobile. Microsoft crede che queste quattro aree saranno in grado di generare almeno 1 miliardo annuo di sinergie per le entità combinate».
Microsoft, che è peraltro uno dei pochi gruppi usciti a testa alta dall’ultima tornata di trimestrali, conta di integrare le risorse umane Yahoo ed indica nella seconda metà del 2008 il periodo nel quale il processo di inglobamento dovrebbe essere terminato. La vicenda è destinata ad occupare le prime pagine dei siti e dei giornali di tutto il mondo, con il numero 2 ed il numero 3 dei motori di ricerca pronti a fondersi per creare un nuovo duopolio a cui Google dovrà giocoforza prestare molta attenzione.