Oggigiorno, quando ci si appresta ad affrontare un viaggio in aereo, si deve per forza di cose passare attraverso un metal detector e posizionare sia gli oggetti metallici e che i bagagli a mano sui nastri degli scanner, così che il personale dello scalo possa verificare l’assenza di oggetti o sostanze pericolose al loro interno. Non solo: è necessario estrarre dalle borse e dalle custodie liquidi, notebook e altri dispositivi elettronici di grandi dimensioni, riponendoli con attenzione nelle apposite vaschette. Un giorno l’operazione potrebbe non essere più necessaria.
Questo grazie alla tecnologia, più precisamente all’impiego di uno strumento chiamato ClearScan e attualmente in fase di test presso l’aeroporto Schiphol di Amsterdam (lo stesso che già da tempo impiega gli occhiali Google Glass per gli addetti alle piste di decollo e atterraggio, nonché il robot Spencer per fornire assistenza ai viaggiatori): invece di generare un’immagine bidimensionale con l’impiego dei più tradizionali raggi X, crea in tempo reale una visione in tre dimensioni e a 360 gradi di quanto contenuto nei bagagli, consentendo così di effettuare un controllo più preciso e (non meno importante) meno invasivo per i diretti interessati.
Se i feedback raccolti dovessero rivelarsi positivi, un sistema simile potrebbe nel tempo arrivare negli scali di tutto il mondo, contribuendo anzitutto a velocizzare il comunque necessario processo di controllo dei bagagli, che in particolare negli orari di punta provoca code e attese poco piacevoli. Secondo l’azienda produttrice, l’utilizzo di ClearScan riduce inoltre sensibilmente il numero di falsi allarmi, altro fattore che inevitabilmente finisce per allungare i tempi necessari al checking del materiale trasportato a bordo.