Una piccola startup ha creato il più potente tool di riconoscimento facciale del mondo. Clearview AI, questo è il nome dell’azienda e dell’app, viene già utilizzata da oltre 600 forze di polizia per risolvere varie tipologie di crimini. Il progetto è rimasto segreto fino allo scorso weekend, quando il New York Times ha pubblicato un interessante articolo che svela il suo funzionamento, sollevando dubbi sull’uso corretto della tecnologia.
Le forze dell’ordine utilizzano solitamente foto segnaletiche e delle patenti di guida durante le indagini, ma il loro numero è piuttosto limitato. Clearview AI sfrutta invece un enorme database formato da oltre 3 miliardi di immagini trovate su Facebook, YouTube, Twitter, Instagram e altri siti web. È sufficiente caricare una foto pubblica di una persona tramite app per ottenere un’eventuale corrispondenza e il link del sito sul quale è presente. Grazie all’app sono stati già risolti diversi crimini.
La polizia dello stato dell’Indiana ha arrestato un uomo coinvolto in una sparatoria dopo aver caricato una foto ricavata da un video registrato da un testimone. La corrispondenza è stata trovata in appena 20 minuti: l’uomo compariva in un video pubblicato su un social media e nella didascalia c’era il suo nome. Il tool è in grado di fornire un’accuratezza del 75%. Non è necessario che la foto sia perfetta, in quanto l’intelligenza artificiale può riconoscere il volto anche se lo scatto è parziale e se la persona indossa un cappello o gli occhiali.
Una donna accusata di furto è stata individuata confrontando il tatuaggio visibile nel video di sorveglianza del negozio con quello presente in una foto su Facebook. Un uomo accusato di abusi sessuali è stato invece identificato attraverso una foto dello specchio in una palestra. L’algoritmo di Clearview converte le immagini in formule matematiche o vettori basati sulla geometria facciale. L’app viene offerta in prova per 30 giorni, dopo i quali è necessario sottoscrivere un abbonamento annuale (il prezzo base è 10.000 dollari).
Diversi siti proibiscono di utilizzare le foto degli utenti. Un portavoce di Facebook ha dichiarato che verificherà eventuali violazioni dei termini del servizio. Potrebbero inoltre esserci problemi con la privacy, in quanto le foto sono conservate sui server di Clearview e non vengono cancellate se l’utente le elimina dal sito di origine. L’app non verrà rilasciata pubblicamente perché qualche malintenzionato potrebbe usarla per scopi illeciti.