E’ di questi giorni la notizia che IBM ha intenzione di fondare in Cina un Cloud Computing Center per fornire soluzioni di cloud computing alle aziende cinesi. Da qualche tempo si para di cloud computing, ma di cosa si tratta esattamente?
Detto in termini semplici il cloud computing consiste nell’abbandonare la tradizionale struttura di rete client-server a vantaggio di una visione decentralizzata in cui i servizi e le applicazioni sono spalmati su più macchine, tra loro connesse in rete.
L’obiettivo del cloud computing è quello di generare un sistema ibrido che consenta all’utente finale, qualsiasi sia il dispositivo che sta utilizzando il quel momento, di accedere ai dati che gli interessano nella forma più adeguata per il dispositivo in uso.
Un esempio, seppur embrionale, di ciò è dato da Google Notebook che altro non è che un blocco note accessibile in vari modi. Può essere una web app completa, un widget nella pagina personalizzata di Google, un’integrazione in altre web apps e così via. I contenuti sono sempre gli stessi, ma cambia la modalità di interazione con essi, che si adatta al contesto.
Amazon sta invece sperimentando forme ancora più avanzate di cloud computing con i suoi Web services che mettono a disposizione dell’utente spazio di storage online e addirittura intere macchine configurabili da remoto, per le quali l’utente paga a consumo anzichè una flat mensile. L’idea è quella di fare in modo che l’utente possa cucirsi su misura, ad esempio, il proprio server di backup ideale pagando solo per lo spazio effettivamente occupato e la banda effettivamente usata.
Questo concetto non è certo cosa nuova, già da tempo se ne parla, ma solo oggi la tecnologia sia enterprise che consumer ha raggiunto un livello tale da rendere possibile (ed economicamente sostenibile) questo nuovo approccio.
Proprio in quest’ottica nasce il centro IBM in Cina, così da poter offrire ai clienti soluzioni su misura a seconda del carico e delle esigenze del momento, senza rischiare di optare per soluzioni costose che poi si rivelano esagerate.