L’improvviso successo di Clubhouse ha fatto davvero parecchio “rumore” in queste settimane, complice l’approdo sul social di personaggi importanti e influenti come Elon Musk. Di fatto, Clubhouse è l’applicazione del momento: un social network diverso dagli altri, dove non ci sono bacheche o post, ma stanze virtuali nelle quali riunirsi per discutere di un determinato argomento, e ogni tipo di interazione si basa solo ed esclusivamente sulla voce.
Considerata oggi la “nuova scoperta della Silicon Valley”, al momento la piattaforma è accessibile a invito solo per chi possiede dispositivi Apple, ma presto dovrebbe essere disponibile anche l’app per dispositivi Android. E questo avrebbe ingolosito altre aziende del settore, pronte a inserirsi in quello che si è rivelato essere un mercato dall’elevato potenziale.
Il clone di Clubhouse?
Tra le società interessate a realizzare un prodotto simile ci sarebbe Facebook. A svelarlo è stato il New York Times, che sulle sue pagine ha riportato quelle che sono delle voci di corridoio, ma “ritenute attendibilissime” dal quotidiano.
Secondo i rumor, Mark Zuckerberg, che proprio di recente si è unito a una stanza di Clubhouse per discutere di realtà virtuale e realtà aumentata, avrebbe già dato il via alla realizzazione di un servizio simile.
Non è chiaro se la “copia di Clubhouse” versione Facebook Inc. sarà implementata eventualmente come funzione all’interno dello stesso social, o se verrà realizzata come app esterna, e dunque come un servizio a se stante e indipendente come nel caso di WhatsApp.
Ad ogni modo, l’azienda di Zuckerberg punta decisamente all’obiettivo di espandersi in nuove forme di comunicazione, e in quest’ottica il social network ad invito creato da Paul Davison e Rohan Seth può rappresentare un’interessante fonte di ispirazione in un mercato in continua evoluzione, che al 21 gennaio 2021 ha visto crescere la valutazione di Clubhouse fino al miliardo di dollari.