Nei giorni scorsi una serie di report di analisti finanziari aveva suggerito di vendere le azioni CNet. Il target price del gruppo era stato spostato da 8 a 7 dollari e la quotazione di 7.70 sembrava dunque essere alta rispetto alle attese. Il gruppo avrebbe infatti dovuto far fronte ad un mercato meno promettente per i prossimi mesi e gli esiti dell’ultima trimestrale già palesavano l’inizio della debacle prevista. Ma nelle ultime ore un fatto ha scatenato la caduta.
CNet su Google Finance
Stock option, ancora una volta. Il problema che ha già appiedato un gran numero di aziende USA (in primis Apple, ove il coinvolgimento di Steve Jobs è stato evitato grazie ad una epurazione interna che molto ha fatto discutere) torna pesantemente sulla scena dopo che dalla Securities and Exchange Commission è trapelata notizia di nuove indagini relative al gruppo CNet (già precedentemente coinvolta ed ora pesantemente impantanata nel caso).
CNET.com, Download.com, MP3.com, Webshots, TV.com, GameSpot.com, ZDNet: questi alcuni dei grandi nomi annidati sonno il gruppo CNet. Dal momento in cui le notizie hanno iniziato a trapelare, in un giorno estremamente positivo per il Nasdaq, il titolo è caduto del 3.98% per cadere di un ulteriore 2.21% nelle contrattazioni after-hour. Nessun nome ha al momento avuto pubblica notifica, ma a quanto pare molti alti dirigenti del gruppo sarebbero coinvolti nelle indagini della SEC.
Le precedenti indagini interne avviate dal gruppo hanno già evidenziato irregolarità negli anni tra il 1998 ed il 2001 (imponendo revisioni contabili a partire dal 2003). La retrodatazione delle azioni in possesso dal management, infatti, è operazione legale se regolarmente registrata agli atti: le irregolarità in tali operazioni rappresentano una piaga aperta del mondo finanziario a livello globale, ma il caso CNet è solo l’ultimo di una preoccupante serie che ha pesantemente coinvolto soprattutto Wall Street.