L’ultima edizione di Codemotion Milano, da poco conclusasi al Superstudio, è stata decisamente all’insegna della concretezza verso le tecnologie che fino a ieri erano poco chiare e comprensibili ma che oggi sono pilastri importanti della rivoluzione tecnologica dei prossimi 10-20 anni.
Caposaldo è stata la Blockchain, che finalmente viene riconosciuta per quel che è veramente, ossia una tecnologia software in grado di democratizzare Internet.
Non da meno l’importanza dell’Intelligenza Artificiale, in sviluppo da diversi lustri ma che negli ultimi 3-4 ha dimostrato significativi passi in avanti.
Becreatives e gli Ethereum Games
Marco Cuciniello, founder di Becreatives, descrive il suo approccio alla tecnologia Blockchain: “Facciamo comunicazioni, web app, e stiamo valutando anche progetti sulla Blockchain. Cerchiamo lo sviluppo sotto diversi fronti. Ad esempio, gli Ethereum Games, uno standard diverso di token rispetto a quello più conosciuto che è l’ERC20 usato per le ICO. È uno standard [con cui possiamo utilizzare per creare] dei token non fungibili, che possano essere trasferiti in maniera unica." Ad esempio, un collezionabile, come nel famoso gioco Cryptokitties.
“Questi giochi”, continua Marco, “sono realizzati sia su Blockchain Ethereum, sia su altre Blockchain come ad esempio EOS. Siamo andati a vedere come crearlo, quali funzioni ci servissero per fare un gameplay di base e quindi ottenere il nostro primo collezionabile: vederlo, trasferirlo, tracciarlo all’interno della Blockchain".
Quello che rende veramente interessante sviluppare (e studiare) giochi sulla Blockchain, è che il collezionabile ha un valore ed è veramente di proprietà dell’individuo: “Non come, ad esempio, altri giochi online dove in realtà hai solo un noleggio del collezionabile da parte della società che ha creato il gioco: nel momento in cui il gioco sparisce, o loro ti bannano, tu non lo possiedi più e non puoi venderlo in maniera diretta a un’altra persona".
Gli errori e le vulnerabilità della Blockchain
È importante capire che si sta aumentando il livello di astrazione nello sviluppo di applicazioni su Blockchain, e questo aumenta sensibilmente anche il rischio di dare per scontate funzionalità che, invece, contengono al loro interno delle vulnerabilità.
Simone Bronzini, CTO di Chainside, ha incentrato il suo talk proprio sulla cronostoria degli errori madornali (e anche banali) che lo sviluppo della tecnologia Blockchain ha affrontato negli ultimi 10 anni: dal mining di un blocco su Blockchain Bitcoin con più di 184 miliardi di Bitcoin, nel 2010 (normalmente un blocco garantiva una ricompensa di 50 Bitcoin allora e 12,5 oggi), fino al congelamento di milioni di dollari in Ethereum causato da un bug su un wallet o da una vulnerabilità sulla Blockchain Ethereum.
È importante tenere a mente che, per esempio, Bitcoin è oggi alla versione 0.15 del suo software e che, solitamente, un software è da ritenersi affidabile alla versione 1.0. Insomma, c’è ancora tanta strada da fare.
Intelligenza Artificiale e Blockchain lavorano insieme
A questo proposito, Roberto Garavaglia, autore di “Tutto su Blockchain” e Strategic Advisor per il Digital Payment, propone una visione in cui AI e Blockchain si aiutano a vicenda: “Mentre con la Blockchain è possibile consentire l’accesso a una pluralità di soggetti che possono determinare il proprio volere a supporto di quelli che sono gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale (abilitando quindi la democratizzazione del dato), dall’altro lato l’IA può aiutare nella definizione o modifica degli Smart Contract, che invece vengono gestiti su Blockchain. Per cui, di fronte a cambiamenti che potevano non essere preventivati in fase di scrittura del contratto, è possibile, non potendo cancellare il contratto sulla Blockchain, modificarlo in corso d’opera usando l’IA, che sarà in grado di reagire molto più rapidamente agli stimoli esterni e quindi correggere off-chain (NdR, fuori dalla blockchain)“.