Prima Google, ad ipotizzare un tentativo con Twitter. Quindi Facebook ad annunciare un alpha test già in atto. Quindi CrowdEye, a far capolino sotto forma di ambiziosa start-up. Prima ancora vengono nomi quali Topsy, OneRiot, Scoopler. A quanto pare la ricerca in real-time è l’obiettivo primo del momento, con fior di investimenti a tentare l’avventura in un settore finora inesplorato nel mondo dei motori tradizionali. Collecta è il nome nuovo ed ancora una volta è una start-up a far parlare di sé nel tentativo di cercare mercato proprio tra le maglie dell’innovazione.
«Collecta non è come gli altri motori di ricerca»: ad ammetterlo è la stessa homepage del motore. «Il web è vivo e con informazioni in real-time. Quindi perché cercare in vecchi archivi? Collecta monitora i flussi degli aggiornamenti su siti di notizie, blog popolari, social media e Flickr, quindi può mostrare i risultati appena pubblicati». Il motore è aperto ad una pubblica prova, ed è alla sperimentazione immediata che viene invitato l’utente.
Così si è provato, ed “Italy” è stata la prima query composta:
Il risultato è un flusso di informazioni, perlopiù commenti relativi alla partita Italia-Egitto della Confederation Cup. Trattasi, peraltro, di risultati in divenire con una indicazione di “search in progress” che permette di assistere in tempo reale all’emergere dei diversi contenuti riscontrati dal motore minuto per minuto. I risultati, come visibile nell’immagine seguente, vengono organizzati in una doppia colonna indicante il flusso dei contenuti a sinistra ed una anteprima degli stessi a destra.
Il flusso è, quasi totalmente, rappresentato da messaggi raccolti su Twitter in tempo reale ed il contenuto degli stessi rende evidente il buon funzionamento del motore. Collecta sembra palesare un vantaggio immediato: mostrando uno stream in divenire si rende evidente la particolare modalità di fruizione del motore e trattasi di un’esperienza del tutto particolare: come in un grande social network o in una grande chat, una community virtuale si crea immediatamente attorno ad una serie di aggiornamenti e vive della dimensione istantanea dell’argomento cercato.
Gerry Campbell, proveniente da AOL, Reuters ed AltaVista, è la mente a capo del progetto. Lo sviluppo è stato portato avanti grazie ai 2 milioni di dollari infusi nel progetto dalla True Ventures e si basa su protocollo XMPP (già dietro allo sviluppo di Google Wave). Campbell non sembra farsi illusioni: se Google ambisce a far qualcosa nel real-time non ci sarà concorrente in grado di reggere l’onda d’urto. Ci sarebbe però spazio per più di un attore, il nuovo ambito è in divenire, e quindi le ambizioni di tutti sono legittime. L’accumularsi delle start-up sembra peraltro essere un segnale ulteriore e differente: il tentativo di occupare uno spazio per poi vendere strutture, tecnologia ed esperienze ai big player che vorranno acquistare il loro spazio.