Come guadagnare da Twitter? La domanda è stata posta più e più volte ai fondatori del gruppo, ottenendo però in cambio soltanto risposte elusive, continui rinvii e nessuna indicazione concreta. Pubblicità? Forse. Accordi commerciali? Può essere. L’unico sostentamento, ad oggi, era quello dei venture capital che continuano ad infondere fiducia in un fenomeno (valutato 1 miliardo di dollari) che è divenuto presto di caratura internazionale pur vivendo sostanzialmente all’ombra di Facebook. Ma è proprio in parallelo a Facebook che viene compiuto il primo importante passo verso la monetizzazione: i due social network hanno infatti firmato contratti non esclusivi con Google e Bing, portando i propri contenuti nei due motori per una somma non meglio precisata.
Quel che il management Twitter intende affermare, anzitutto, è la differenza rispetto a Facebook: perchè c’è posto per tutti, in primis, ed inoltre perché i due servizi sono differenti. Secondo il fondatore Biz Stone, infatti, Facebook è tipicamente un social network in quanto utile a condividere emozioni, sensazioni, esperienze. Twitter, al contrario, è un aggregatore di informazioni che, partendo dagli utenti, ne registrano attività e momenti, fotografandone le azioni. Se poi la cosa non porta denaro, nessun problema: verrà anche il momento di monetizzare.
Il team palesa una certa sicurezza a tal proposito. Stone ha dichiarato di non volersi concentrare oggi sul business model perchè ancora non è il momento: «Ci sono molte attività commerciali su Twitter oggi. Se riusciamo a calamitare molto valore, non sono preoccupato di non riuscire ad estrarne per noi». Creando valore, si otterrà valore. Ma non è ancora venuto il momento di fare i conti: «sarebbe da irresponsabili».
Nel proprio intervento Biz Stone ha anche negato la volontà di vendere la propria creatura: «non ci sarebbe ragione di vendere. Non è questo il punto. Il punto è capire cosa possiamo costruire. Non è troppo interessante far parte di una grande azienda». Con le grandi aziende, però, i dialoghi sono fitti ormai da tempo. Mentre il gruppo si nega anche il ricavabile da introiti pubblicitari, il management ha siglato un doppio accordo con Google e Microsoft per monetizzare le sinergie relative ai rispettivi motori di ricerca. Nessun dettaglio sull’affare è stato però diramato, mentre di tutto rilievo sarà l’impatto dell’indicizzazione dei tweet sui motori: per le aziende l’approdo al social potrebbe essere ora un passo fondamentale per garantirsi una posizione di pregio nel ranking tanto di Google, quanto di Bing (e di conseguenza Yahoo). Il mondo “social”, da ambito privato o di nicchia, potrebbe essere sdoganato ed assumere autentica rilevanza SEO. Il che vieterebbe a qualunque attività promozionale sul Web di ignorare questa nuova rivoluzionaria interazione.