La prossima versione di Android non ha ancora un nome definitivo, ma chi lo desidera può già testarla sul proprio smartphone o tablet, a patto di essere in possesso di un Nexus 5 o della versione WiFi del Nexus 7 commercializzato nel 2013 (oltre che di un Nexus 4 grazie ad una custom ROM). Questo grazie alla Developer Preview rilasciata da Google a fine giugno, in occasione dell’evento I/O 2014 dove sono state annunciate le principali novità della piattaforma.
Prima di procedere elencando quelli che sono i requisiti richiesti e le operazioni necessarie per portare a termine l’installazione con successo, va precisata una cosa: si tratta di una release non definitiva del sistema operativo, destinata principalmente agli sviluppatori che devono prendere confidenza con le nuove funzionalità incluse e con il Material Design, dunque potenzialmente soggetta a bug, malfunzionamenti e incompatibilità con le applicazioni. Si consiglia pertanto di seguire il tutorial solo agli utenti più esperti e su un device che non si utilizza ad esempio come telefono principale nella propria attività lavorativa.
Inoltre, per poter procedere è prima di tutto necessario eliminare i file contenuti nella memoria interna del dispositivo, dunque a coloro che vogliono proseguire si consiglia vivamente di effettuare un backup preventivo, così da non perdere contatti, messaggi, fotografie, video o altri dati personali nel corso dell’operazione. Altro chiarimento: gli step elencati di seguito si riferiscono all’utilizzo di un computer equipaggiato con Windows 8.1. Per gli utenti OS X, tuttavia, la guida è molto simile.
Android “L release”: installazione su Nexus 5 e Nexus 7
Innanzitutto, è necessario scaricare dal Web tre componenti. La prima è l’immagine vera e propria di Android “L release”, messa a disposizione dal sito ufficiale, da selezionare in base al proprio device: Nexus 5 (431 MB) oppure Nexus 7 (422 MB). Dopo aver terminato il download del file, conservarlo in una directory del disco fisso. Bisogna poi scaricare i driver Google USB (installarli anche se in loro assenza risulta possibile trasferire file da e verso il dispositivo mobile) e il kit Android SDK, da decomprimere in una cartella a scelta all’interno dell’hard disk.
Sul dispositivo Nexus, accedere al menu “Impostazioni”, scorrere fino a trovare la voce “Info sul telefono” (oppure “Info sul tablet”) e poi “Numero build”. Premerla ripetutamente, finché sul display non compare il messaggio “Ora sei uno sviluppatore” (se l’operazione è già stata effettuata in passato non serve). Tornare al menu “Impostazioni” e selezionare “Opzioni sviluppatore”, attivare la voce “Debug USB”, connettere il dispositivo al computer tramite cavo USB (in modalità Fotocamera) e dare conferma se richiesto con un tap su “OK”.
A questo punto effettuare l’aggiornamento dei driver USB su Windows utilizzando il pacchetto scaricato in precedenza. Il metodo più veloce per farlo è tramite il “Pannello di controllo”, come per qualsiasi altra componente hardware connessa al computer, indicando la cartella nel disco fisso in cui cercare. Lanciare dunque Android SDK, aprire il menu “Tools” (dalla parte superiore dell’interfaccia) e poi selezionare la voce “Install”.
L’attenzione si sposta dunque sull’immagine della piattaforma scaricata, in formato .TGZ, che al suo interno contiene un archivio .TAR, da decomprimere con un qualsiasi strumento adatto a questo scopo come 7-Zip o WinRAR. Tutti i file vanno posizionati all’interno della directory “platform-tools” presente dove è stato installato il pacchetto SDK.
Aprire la cartella, tenere premuto il pulsante “Shift” e fare click con il tasto destro del mouse su un punto vuoto della directory, per poi selezionare il comando “Apri finestra di comando qui”. Digitare “adb devices” (senza virgolette) e premere “Invio”. Se tutto è stato eseguito come descritto comparirà il proprio Nexus, in caso contrario qualcosa è andato storto.
Spegnere dunque lo smartphone o il tablet, poi avviarlo in modalità bootloader tenendo premuti contemporaneamente il pulsante di accensione e quello per abbassare il volume. Comparirà il robottino verde di Android seguito da una serie di informazioni tecniche. In alternativa, per ottenere lo stesso risultato è possibile digitare sul computer la stringa “adb reboot bootloader”. Se il device non è mai stato sbloccato in passato, è il momento di farlo, scrivendo “fastboot oem unlock”. Confermare poi la propria scelta sul display touch per proseguire. L’ultimo step richiede di digitare “flash-all.bat” per dare il via all’installazione di Android “L”. Il procedimento richiede diversi minuti e, al primo avvio, la fase di boot può risultare piuttosto lenta.