La rivoluzione dell’8K, come è stata definita da Digital Camera World, riguarderà tanto il mondo della fotografia quanto il mondo del filmmaking. Tecnicamente si parla di un formato grande quattro volte il 4K e 16 volte il 1080: un’immagine in 4K corrisponde ad una risoluzione di circa 8,29 megapixel, l’8K consta invece di fotogrammi da oltre 33 megapixel. Una differenza notevole, che si ripercuoterà su numerosi aspetti, primo fra tutti quello dei sensori delle nostre macchine fotografiche: reflex e mirrorless che possono attualmente girare in 4K hanno risoluzioni comprese tra 12 e 26 megapixel, quando invece si parlerà di 8K avremo sensori sui 35 megapixel.
Ma i vantaggi concreti per fotografi? I naturalisti e sportivi ad esempio potranno registrare brevi clip video da cui estrapolare i fotogrammi, oppure affidarsi ad una raffica che diverrà estremamente performante grazie alle potenze di elaborazione dei processori montati sulle fotocamere, in grado di elaborare una maggior quantità di dati in meno tempo, casomai dati acquisiti mediante una tecnologia di otturatore elettronico perfezionata allo stato dell’arte. Dunque una mirrorless 8K avrà certamente dei vantaggi hardware che andranno a migliorare anche le prestazioni in fotografia. Inutile poi aggiungere la possibilità di croppare gli scatti, cosa che già adesso permette in alcuni casi di non rinunciare con tristezza ad obiettivi molto grandi e pesanti. Per gli autori di video e per il broadcast invece, quasi superfluo ripeterlo, i vantaggi saranno gli stessi portati dal 4K al FullHD: qualità maggiore downscalando e possibilità di reframe più ampie.
Non mancano però dei limiti nel campo video. Molti pensano che 60 fotogrammi al secondo non siano sufficienti per rendere il giusto livello di dettaglio a causa del motion blur. L’aumento di risoluzione infatti comporta la percezione di più dettagli rivelando però con maggior gravità il mosso lasciato dai soggetti che si muovono in campo. Sarà dunque necessario utilizzare valori di esposizione più veloci e per evitare di incorrere nel fenomeno opposto, lo strobing, si dovrà aumentare la frequenza di fotogrammi. Questa problematica ricadrà inesorabilmente sull’hardware. Dai supporti di archiviazione alla potenza di elaborazione, per non parlare anche dei metodi di codifica, prima che l’8K possa diventare mainstream tutto dovrà essere adeguato ad accogliere un flusso di dati molto più massiccio del 4K.
Si noteranno realmente differenze tra 4K ed 8K? Sì, nella stessa misura in cui si è notata la differenza nel passaggio dal FullHD all’UltraHD. La guerra si gioca tutta nella densità di pixel: per trovare nell’8K la stessa densità di pixel/cm2 di un TV FullHD da 32 pollici è necessario uno schermo da 120 pollici. A parità di dimensioni è invece la distanza dello spettatore a determinare la possibilità di notare dettagli in più: per quanto ci si possa avvicinare ad un TV 8K, sarà difficile notare la griglia dei pixel. Ad ogni modo dovranno passare anni prima di poter vedere nei negozi fotocamere e videocamere consumer 8K e la strada è ancora più lunga per vederlo come standard. In conclusione, tanto per riflettere, dove ci porterà la corsa ai megapixel nelle prossime decadi?