Come stanno andando gli investimenti nell’advertising online in questo 2009 iniziato all’insegna della crisi? La risposta non è semplice. Nel convegno di giugno 2009, lo IAB (Internet Advertising Bureau) europeo ha evidenziato una crescita del 20% nel mercato europeo e del 10,6% in quello degli Stati Uniti (vedi un articolo al riguardo, con maggiori dettagli, su techcrunch.com). Su quello che è stato possiamo essere relativamente certi dei dati a nostra disposizione e di come interpretarli.
Ma come sta andando? Secondo i dati IAB e PricewaterhouseCooper, nel primo trimestre 2009 il mercato dell’advertising online statunitense registrava un declino del 5%. Nel frattempo però, lo scorso aprile, quotidiani economici e blog riportavano la stima di una crescita al 13,7% per l’advertising online in Italia nel 2009.
Una nota di Nielsen Media, datata a giugno 2009, dà qualche elemento per ripensare la situazione: nel primo quadrimestre 2009, gli investimenti per l’advertising online in Italia risulterebbero in crescita, rispetto allo stesso periodo del 2008, soltanto del 6,7%. Una performance tutto sommato positiva, se si pensa che gli investimenti pubblicitari complessivi sono stimati in ribasso del 18%. Cedono molto, tra gli altri, la televisione (-15,3%), la stampa (-25%) e la radio (-19,2%).
Aspettando stime e valutazioni sul primo semestre del 2009, sembrano più chiari i trend del mix negli investimenti online. PricewaterhouseCooper si spinge a fare previsioni da oggi al 2013, pronosticando l’andamento altalenante e sostanzialmente al ribasso del settore display (banner e simili) e la crescita del settore video, della creazione di micro-siti per l’interazione su singole iniziative e promozioni, dell’offerta di sponsor e widget e dei social media.
A fare la parte del leone saranno ancora i motori di ricerca, anche se nel mondo del Search emerge un caratteristico paradosso degli investimenti pubblicitari: quanto più la competizione si sposterà sul Search, tanto più si dovrà spendere per diventare visibili e mantenere la propria visibilità. L’escalation degli investimenti sul Search sottrarrà risorse ad altri settori dell’advertising online, ma a quel punto saranno forse proprio gli altri settori a diventare cruciali per puntellare e sostenere le iniziative di Search Engine Marketing. Sarà un circolo virtuoso?