Nokia ha da poche ore sfoderato dalla proverbiale manica il suo nuovo asso, il suo primo cellulare della “serie N” con tecnologia touch screen: il modello N97. Il nuovo gioiellino tecnologico della società finlandese costa oltre 550 Euro, ma a ben guardare le dotazioni hardware e le specifiche li vale probabilmente tutti. Unico dilemma: come proteggere uno smartphone così costoso dalle insidie dell’usura e dai tonfi sui pavimenti?
Ammettiamolo, la stragrande maggioranza degli utenti fa vivere al proprio cellulare uno stato di grazia nei primi tempi dopo l’acquisto. C’è chi mantiene fino all’ultimo la pellicola protettiva sullo schermo per scongiurare la possibilità di rigare il display, chi inchiavarda il cellulare in una pratica custodia per proteggere la scocca rendendo così il dispositivo sostanzialmente inutilizzabile, e chi ancora lo utilizza solamente in casa sfruttando gli ultimi scampoli di vita del vecchio inossidabile telefonino. Questo periodo di estrema attenzione generalmente si esaurisce, in maniera traumatica e del tutto inaspettata, quando il cellulare subisce il primo battesimo delle chiavi sullo schermo o la prima fragorosa caduta a terra. L’evento è liberatorio, interrompe le pratiche iperprotettive e riconduce il telefonino a quello che è: un oggetto da vivere e utilizzare tutti i giorni.
E pensare che ci sono persone che per lavoro distruggono i telefonini prendendoli a martellate, facendoli schiantare da grandi altezze ed esponendoli a temperature estreme. È il caso dei tecnici del Nokia Test Center, che consumano le loro esistenze riducendo in polvere i famosi telefoni cellulari della società finlandese. Un duro, e dispendioso, lavoro inevitabile per apportare correzioni e modifiche ai prototipi prima che raggiungano le catene di produzione. Un filmato, rilasciato pochi giorni fa su YouTube, fornisce un’ottima idea sulla tipologia di test svolti al Nokia Test Center e – chissà- forse potrebbe anche tranquillizzare i possessori di cellulari più apprensivi…