L’annuncio dell’introduzione dell’hashtag anche in Facebook sta facendo molto parlare, e ha certamente risvolti interessanti per l’aggregazione degli utenti attorno a una determinata tendenza, anche molto temporanea. La novità ha però anche potenzialità commerciali per i marchi presenti sul social. Lo stesso Facebook lo raccomanda con alcuni suggerimenti.
L’hashtag su Facebook aprirà un collegamento a un feed caratterizzato dallo stesso trend topic a seconda dei diversi filtri (amici, amici degli amici, pubblico) che si è impostato nel proprio. Ma gli hashtag fanno parte di una strategia globale.
Il punto di vista di un amministratore di una pagina brand, per esempio, è diffente. In questo caso, come raccomandano gli sviluppatori in un post su Facebook Studio, gli amministratori possono incorporare gli hashtag nelle loro campagne social. I suggerimenti sono quattro:
- Inserire gli hashtag nella propria campagna pubblicitaria rafforza le altre applicazioni e le risorse utilizzate, a partire dalle immagini.
- Utilizzare gli hashtag già presenti in altri social. Non solo le stesse pratiche ora possono essere trasferite su Facebook, ma eventuali hashtag utilizzati su altre piattaforme collegate alla pagina di Facebook saranno automaticamente cliccabili e ricercabili sul social network.
- Seguire i trend delle conversazioni può essere utile per modificare in tempo reale la propria campagna e inserirla nel flusso.
- Gli hashtag non influiscono sull’advertising. Meglio continuare a concentrarsi sulle campagne esistenti per guidare gli obiettivi di business più importanti e lasciare agli hashtag il compito di fare del social marketing di base.
L’integrazione con Graph Search
Gli hashtag su Facebook concretizzano con un semplice metadato il social network che arriverà, quello della ricerca di contenuti secondo diversi filtri. Il Graph Search, da questo punto di vista, è ancora una volta la grande svolta – ancora lontana, in Italia ed Europa, in questa fase beta – in qualche modo anticipata. L’integrazione tra hashstag e Graph Search sembra perfetta: i primi personalizzano la News Feed, il secondo i risultati di una ricerca sulla barra del sito.
L’errore da non commettere
Il social marketing è una di quelle creature mitologiche del web che possono portare a gaffe grossolane. C’è chi pensa che il cancelletto sia ormai talmente abusato su Twitter che Facebook non riuscirà a sfruttarne a lungo l’utilità; c’è chi invece fa notare come attualmente l’hashtag stia crescendo nelle piattaforme come strumento commerciale e non sia più utile come interprete di un trend. Il che porterebbe a ripulire l’ambiente da miscele fatali di social marketing last minute.
Difficile prevedere quanto sarà utilizzato su Facebook e soprattutto da chi, ma una cosa è certa: l’errore principale da non commettere è quello di sfruttare un trend topic in modo cinico e banale, come in quello squallido precedente del terremoto emiliano. Le aziende che vogliano investire in una campagna social devono investire anche in persone adeguatamente preparate. Altrimenti l’effetto boomerang è assicurato.