Cominciano i lavori per il P2P del futuro

Si chiamerà P2P Next e dovrebbe vedere la luce tra 4 anni con i fondi dell'Unione Europea e 12 compagnie tra cui la BBC. Sarà usato per distribuire in alta qualità e on demand contenuti televisivi attraverso un protocollo P2P basato su BitTorrent e aperto
Cominciano i lavori per il P2P del futuro
Si chiamerà P2P Next e dovrebbe vedere la luce tra 4 anni con i fondi dell'Unione Europea e 12 compagnie tra cui la BBC. Sarà usato per distribuire in alta qualità e on demand contenuti televisivi attraverso un protocollo P2P basato su BitTorrent e aperto

Se non puoi batterli unisciti a loro: sembra questo il motto di P2P Next, il servizio che vedrà la luce circa tra 4 anni e che è sviluppato da compagnie europee, tra le quali anche la BBC, per mettere a punto un sistema di distribuzione video fondato sul Peer To Peer che sia garantito e open.

Anche l’Unione Europea è della partita e con un investimento pesante di 14 milioni di euro che assieme ai fondi delle altre 12 compagnie hanno fatto sì che si raggiungessero i 19 milioni di euro di budget totali per il grande progetto a codice aperto affidato al momento a quelli di Tribler e basato su un protocollo non troppo differente da quello di BitTorrent. Non solo; nelle intenzioni iniziali il progetto dovrebbe contenere anche un sistema di community in stile web 2.0 (anche se tra 4 anni non è chiaro se questo tipo di interazione sarà ancora valido) e funzionalità di video on demand.

I contenuti saranno quelli televisivi, gli stessi che almeno il 50% degli utenti del P2P illegale ha scaricato una volta nella vita e che al momento stanno facendo la fortuna di iPlayer, la piattaforma video utilizzata dalla BBC e fondata su Kontiki (la presenza dell’emittente pubblica britannica nel consorzio fa pensare tuttavia che siano pronti ad un rimpiazzo). Il punto focale sarebbe rappresentato da una distribuzione ad alta qualità, on demand e con un sistema sicuro grazie a determinate playlist P2P che dovrebbero funzionare come sistemi di garanzia al pari dei feed RSS.

Il progetto, benchè nella sua fase embrionale, è tuttavia visto con molto favore anche oltreoceano dove invece il P2P è osteggiato in ogni modo e si cerca costantemente di combattere la libera distribuzione di contenuti con DRM e lucchetti di vario genere. La forza di P2P Next invece sarebbe proprio la sua architettura di stampo accademico, ovvero priva di un server centrale e totalmente decentrata ai diversi “peer”.

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