Sembrava troppo bello per poter essere vero. Geohot, uno dei nomi più noti a livello mondiale nel panorama dell’hacking (fu lui a mettere in ginocchio le protezioni delle console PlayStation e ad effettuare uno dei primi jailbreak su iPhone), all’inizio dell’anno ha fondato l’azienda Comma One, con l’obiettivo di progettare e produrre un kit applicabile a qualsiasi vettura e in grado di trasformarla in una self-driving car. Il nome del dispositivo era già stato deciso, comma.ai, così come il suo prezzo di commercializzazione, pari a circa 1.000 dollari. Un esborso economico contenuto, se si tiene in considerazione il tasso di innovazione promesso.
Le cose non sono però andate come sperato e l’idea è stata accantonata, ma non del tutto. Oggi George Hotz torna alla carica, annunciando attraverso il profilo Twitter di comma.ai che l’intero progetto è diventato open source. Il codice è già stato pubblicato e condiviso sulle pagine della piattaforma GitHub, liberamente scaricabile e modificabile da parte di tutti coloro che ne hanno la volontà (e soprattutto le capacità). Più nel dettaglio, si tratta del software alla base del sistema OpenPilot dedicato alla guida autonoma (che lo stesso Geohot definisce come un’alternativa all’AutoPilot di Tesla), nonché della piattaforma NEO per lo sviluppo di soluzioni dedicate alla robotica.
Abbiamo reso open source OpenPilot, un’alternativa aperta ad AutoPilot. E abbiamo programmi per NEO, una piattaforma per robot.
Open sourced openpilot, an open source alternative to autopilot. And the plans for the NEO, a robotics platform. https://t.co/b5028Olf1u
— comma (@comma_ai) November 30, 2016
Ovviamente, per far sì che il software mostri le proprie capacità, dovrà essere installato su una controparte hardware. Difficilmente si vedranno self-driving car “fai da te” girare per le strade, ma non è detto che altri team non trovino metodi creativi o intuizioni geniali per far fruttare il lavoro fino ad ora condotto da Comma One.