Da circa un anno si parla quasi ogni giorno di notizie false, inventate per attirare l’attenzione del lettore con l’obiettivo di incrementare artificialmente il numero di visitatori. Le cosiddette fake news esistono anche nel mondo analogico (ad esempio, sui giornali tradizionali), ma la diffusione maggiore avviene principalmente tramite i social media. La Commissione Europea ha deciso di creare un gruppo di esperti e avviare una consultazione pubblica per trovare una soluzione al problema.
Frans Timmermans, Vicepresidente della Commissione, ha dichiarato che la libertà di informazione e il pluralismo dei media sono sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ma è necessario dare ai cittadini gli strumenti per individuare le notizie false, accrescere la fiducia online e gestire le informazioni che ricevono. Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale, sottolinea inoltre che deve essere trovato il giusto equilibrio tra libertà di espressione, pluralismo dei media e diritto dei cittadini a informazioni diverse e affidabili.
Il Parlamento europeo aveva invitato la Commissione ad analizzare nel dettaglio la situazione e il quadro giuridico attuali per quanto riguarda le fake news, verificando la possibilità di un intervento legislativo per limitarne la diffusione. La prima iniziativa della Commissione prevede la creazione di un gruppo di esperti, che rappresentano il mondo accademico, le piattaforme online, i mezzi d’informazione e le organizzazioni della società civile, il cui compito sarà quello di aiutarla a delimitare il fenomeno, definire le responsabilità delle parti interessate, cogliere la dimensione internazionale, fare il punto delle posizioni espresse e formulare raccomandazioni. Le candidature possono essere presentate fino all’11 dicembre. Il gruppo dovrebbe diventare operativo da gennaio 2018.
L’obiettivo della consultazione pubblica è invece quello di raccogliere pareri sulle azioni che l’Unione Europea può intraprendere per offrire ai cittadini strumenti utili all’individuazione di informazioni affidabili e verificate. Cittadini, social media, organi di stampa (emittenti, testate giornalistiche, agenzie di stampa, media online), ricercatori e autorità pubbliche possono fornire il loro contributo su tre ambiti principali: la portata del problema, la valutazione delle misure già adottate per combattere la diffusione online di notizie false e le possibili azioni future. La consultazione è aperta fino al 23 febbraio 2018.