Comodi, per un lavoro migliore

Comodi, per un lavoro migliore

Ricordate sempre che la vostra azienda (o voi stessi, se lavorate autonomamente), richiede sempre il meglio. Massimo impegno, massima produttività, massimi sacrifici. Forse i salari non saranno anche loro “massimi” ma che volete farci, per ora è così.

È importante quindi che, nelle ore in cui siete chiamati a stare li, davanti al vostro PC, a progettare, ipotizzare e scrivere, seguiate delle dritte per arrivare a fine settimana abbastanza tonici da potervi alzare, senza rendervi conto che è Lunedì e che la Domenica l’avete passata a dormire.

Il trucco? Sentirsi comodi. Spesso, infatti, si sottovaluta quest’aspetto ma dobbiamo ricordare che è fondamentale per il nostro benessere fisico e psicologico.

La prima parola magica è “regolare“. Un’altezza giusta dello schienale della nostra poltrona e del nostro monitor possono evitarci un bel mal di schiena.

Per evitare un mal di testa e sonnolenza, invece, è utile aprire spesso le finestre, dato che l’aria viziata è alla base di questi malesseri. Inoltre, ogni tanto, fare qualche passo fa bene alla circolazione del sangue e migliora l’ossigenazione.

Cosa c’è di peggiore della solita routine? Un altro consiglio per evitare lo stress è quello di variare le vostre mansioni durante il giorno (non credo che voi facciate parte di una qualche catena di montaggio!) e magari andare a prendere un caffè con colleghi diversi ogni giorno per evitare di incorrere nei soliti discorsi monotoni.

Quinto, ed ultimo consiglio, è quello di fare delle pause (non è una buona scusa per non lavorare!). Gli occhi sono soggetti ad un intenso stress davanti lo schermo. Ogni tanto gioverebbe chiudere per qualche secondo gli occhi e rilassarsi un’attimo. Quando tornerete a lavoro sarete, senza ombra di dubbio, più produttivi di prima.

Magari sembreranno dritte insignificanti, se rapportate alla fatica della vostra giornata lavorativa. Alzarsi, accendere il PC, programmare, scrivere, dare sempre il massimo. Beh, non mi resta che dirvi “Provare per credere”.

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