Acquistare beni attraverso le aste online conviene e permette ai consumatori di risparmiare milioni di dollari ogni anno. Non è il nuovo slogan di eBay, ma il risultato di una ricerca (pdf) indipendente condotta da Wolfgang Jank e Galit Shmueli, entrambi professori del Smith School of Business dell’università di Maryland, in collaborazione con Ravi Bapna, insegnante dell’Indian School of Business.
Lo studio si è concentrato in maniera particolare su ciò che viene chiamato “consumer surplus“, ovvero il gap che intercorre tra il prezzo da pagare per aggiudicarsi il bene e la cifra massima che l’utente avrebbe desiderato spendere. Nel particolare, i ricercatori hanno raccolto i dati di ben 4.500 aste online tenutesi su eBay tra il 2003 e il 2004 avvalendosi di Cniper, uno strumento Web creato per aiutare gli acquirenti ad effettuare le puntate decisive quando l’asta è sul punto di finire. Il surplus medio per ogni asta è stato infine quantificato in 4 dollari. «È la prima volta che il surplus viene quantificato in una asta online», ha dichiarato Shmueli, «non è possibile fare una stima per i rivenditori tradizionali».
Nel complesso, coloro che si sono affidati alle aste online per i propri acquisti, hanno risparmiato 7 miliardi di dollari nel corso del 2003 e 8,4 miliardi nel 2004. Decisamente differente il quadro relativo a coloro i quali hanno invece sfruttato il mezzo per vendere i propri beni: lo studio sul “consumer surplus” ha posto in evidenza come nel 2003 i rivenditori abbiano mancato guadagni per ben 7 miliardi di dollari, chiudendo l’asta ad un prezzo inferiore a quanto gli acquirenti fossero disposti a pagare.