Da circa due anni, il team Google Quantum AI ha avviato avanzate ricerche per dimostrare che un computer quantistico è in grado di risolvere problemi di ottimizzazione ad una velocità molto superiore a quella dei computer tradizionali. L’azienda di Mountain View ha ora pubblicato i primi risultati positivi ottenuti con il D-Wave 2X, ospitato dalla NASA nell’Ames Research Lab in California.
Il D-Wave 2X è un sistema di calcolo quantistico costituito da un processore con oltre 1.000 qubit che opera ad un temperatura prossima alla zero assoluto. Il computer può quindi valutare tutte le 21000 possibili soluzioni simultaneamente, trovando quella ottimale con prestazioni 600 volte superiori a quelle dei computer tradizionali. Il chip, denominato quantum annealer, viene sfruttato per risolvere problemi di ottimizzazione, molto frequenti nel campo del machine learning e dell’intelligenza artificiale.
Gli scienziati hanno sempre manifestato il loro scetticismo sulla possibilità di creare un computer quantistico perfettamente funzionante. Google ha ora fornito le prime prove reali. I dati devono essere esaminati da altri fisici quantistici, ma sicuramente nessuno dubiterà dei risultati pubblicati anche nell’archivio di arXiv della Cornell University. Google afferma che per problemi che coinvolgono quasi 1.000 variabili binarie, il quantum annealing del computer quantistico supera nettamente il simulated annealing del computer tradizionale con prestazioni circa 100 milioni di volte superiori.
Sebbene i risultati siano molto incoraggianti, c’è ancora molto lavoro da fare per tradurre i problemi di ottimizzazione quantistica in una tecnologia pratica. Tra le possibili applicazioni ci sono l’intelligenza artificiale, la simulazione di intere missioni spaziali e la gestione del traffico aereo.