La particolare cura con cui Google si è avvicinata all’ecologia passa dal cloud computing. Considerato da tutti il futuro di Internet, il cloud è la risposta verde di Google perché, spiega il gruppo, permette di risparmiare denaro ed energia. Le prove a questa dichiarazione del colosso della ricerca vengono direttamente da un rapporto del Carbon Disclosure Project (CDP) e di Verdantix, che stimano come il cloud computing possa ridurre le emissioni di carbonio di milioni di tonnellate.
Gmail è in grado di consumare solo 2.2 kWh all’anno per utente, ovvero 1/80 dell’energia di una piccola impresa con un server personale. L’efficienza energetica, secondo il gruppo di Mountain View, è uno dei motivi principali che dovrebbero indurre le aziende ad abbandonare i server personali e a passare a Gmail.
Quindi non solo sicurezza, semplicità, produttività e risparmio economico, perchè il cloud significa anche impatto ambientale ridotto. Un esempio dell’efficienza energetica dei server Google, messa a confronto con i server locali, è data dall’immagine pubblicata sul blog ufficiale dell’azienda.
Lo stesso paragone può essere fatto con YouTube, perchè l’energia necessaria per riprodurre un minuto di video equivale a 0,0002 kWh di energia, ovvero la quantità di energia che il corpo umano consuma in otto secondi. Realizzare, confezionare e spedire un DVD consuma tanta energia quanto tre giorni interi di video guardati su YouTube.
Probabilmente queste statistiche possono apparire oscure, ma sicuramente il cloud computing rappresenta una nuova visione dell’informatica, sempre più attenta al risparmio energetico ed all’impatto che miliardi di email e ore di video possono avere sul nostro pianeta.