Con iCognue arriva il Web semantico

Arriva dall'India il primo motore di ricerca che si propone di mettere in pratica le teorie sul web semantico e sulla possibilità di compiere ricerche ed archiviare le informazioni non basandosi sulle parole, ma sugli argomenti
Con iCognue arriva il Web semantico
Arriva dall'India il primo motore di ricerca che si propone di mettere in pratica le teorie sul web semantico e sulla possibilità di compiere ricerche ed archiviare le informazioni non basandosi sulle parole, ma sugli argomenti

Arriva dall’India il primo passo dichiarato verso il web semantico, si tratta di un motore di ricerca nuovo e per il momento limitato alle sole ricerche nelle enciclopedie della Rete, che a differenza dei più diffusi Google e Yahoo non cerca parole, ma argomenti.

L’esperimento ha preso vita da SRIT, Sobha Renaissance Information Technology, una compagnia di information technology con sede a Bangalore e si chiama iCognue. La base è un sistema di ricerca testuale open source noto come Lucene, al quale viene applicato l’algoritmo che costituisce il cuore della ricerca semantica e che è stato chiamato LMai, Latent Metonymical Analysis e Indexing.

Il web semantico è quel passo in avanti che la Rete è destinata a fare (stando a quanto si attende e si predice) che dovrebbe operare il passaggio da un modo di archiviare (e quindi ricercare) le informazioni tramite parole chiave ad un sistema “semantico”, cioè che tenga conto dell’argomento che si sta cercando e non dei semplici termini che in sè possono essere ingannevoli od avere molteplici significati.

Dunque iCognue dovrebbe restituire risultati migliori non tanto per le ricerche che richiedono risposte secche o informazioni precise come dei dati, quanto per quelle fatte intorno ad argomenti di più ampio respiro. «Eravamo molto ottimisti lo scorso anno quando abbiamo mostrato iCognue come prototipo di prova per LMai» ha dichiarato Syed Yasin, inventore di LMai e Principal Architect per iCognue a Business Standard «solo in seguito abbiamo imparato le grandi difficoltà di lavorare in Rete con dati non strutturati, così il vero potenziale di LMai sarà evidente solo quando potrà essere utilizzato su Internet».

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