In teoria si e questo dovrebbe essere un grande vantaggio per noi utenti finali, e soprattutto per i piccoli ISP che dispongono di poca banda da suddividere tra i propri utenti.
Ma perchè e cosa cambia rispetto ad ora con l’arrivo del bitstream?
Prima ovviamente una doverosa premessa su quello che succederà. Lo schema lo riporto in maniera molto semplice.
Allo stato attuale in Italia esistono 81 punti di consegna a cui fanno riferimento determinate zone. Ogni ISP compra un certo quantitativo di banda da suddividere tra gli utenti che fanno riferimento a quel distretto. Diciamo che i punti di consegna sono quasi uno per ogni provincia con alcune eccezioni.
Adesso invece le cose cambieranno in quanto da 81 punti di consegna avremo solo 30 punti di raccolta.
Ogni punto di raccolta nuovo sarà la somma di due o più punti di raccolta vecchi.
Come potete ben immaginare questo significa più banda da gestire e quindi meno rischi di saturazione.
Ovviamente è d’obbligo usare il condizionale in quanto sarà l’ISP a dover garantire sempre la presenza di banda a sufficienza per tutti.
A livello teorico comunque i rischi di saturazione dovrebbero diminuire , bella notizia per noi utenti finali.
Bisogna comunque sottolineare come la migrazione della rete può avvenire entro 24 mesi e quindi l’avvento del bitstream avverrà per gradi: prima le offerte economiche e piano piano anche le nuove soluzioni tecniche della rete.
Per chi volesse approfondire può leggere questo documento tecnico di Telecom Italia sul Bitstream