L’intelligenza artificiale non è solo quella che ci permette di riassumere mail o creare immagini buffe che si guadagnano migliaia di like e condivisioni su Facebook. L’intelligenza artificiale è arrivata anche alle Olimpiadi che si stanno disputando ora a Parigi. The Athletic ha parlato con Alain Zobrist, amministratore delegato di Omega Timing, il quale ha raccontato come l’intelligenza artificiale non serve solo ad avere il fotofinish definitivo, ma riesce interpretare una moltitudine di informazioni date dall’analisi minuziosa del gesto atletico, cosa questa che serve non solo per avere una tonnellata di statistiche, ma anche per giudicare in modo preciso situazioni al limite.
Il nuoto è un ambito in cui Omega si è spesa molto. Ha installato quattro telecamere avanzatissime che catturano tutto ciò che accade in acqua. Le telecamere e i computer (chiamati Computervision) che le gestiscono sono stati addestrati a riconoscere e analizzare determinati movimenti. In tempo reale, le telecamere possono calcolare la frequenza di bracciata di ogni atleta e la distanza che sta percorrendo. Possono confrontarla con la distanza percorsa, con quella rimasta e con gli altri sette atleti in gara e individuare le piccole differenze di accelerazione e decelerazione nei momenti chiave della gara che possono fare la differenza tra una medaglia d’oro e un quarto posto. Anche nei tuffi possono esserci situazioni al limite: i giudici possono detrarre due punti quando la testa passa troppo vicino al trampolino.
Il fotofinish è dove computer e telecamere di ultimissima generazione lavorano di concerto sul filo dei centesimi di secondo. Fino a ieri si utilizzava una telecamera capace di 10.000 frame al secondo. A Parigi ne è installata una che oltre ad avere un sensore ed una risoluzione più elevata, arriva a 40.000 frame al secondo.
Anche i pettorale degli atleti in pedana è hi tech. All’interno c’è un sensore che trasmette costantemente dati (2000 al secondo) sul corridore simili ai dati che le telecamere raccolgono in piscina. Questa mole di dati viene letta da computer che calcolano costantemente tutte le posizioni degli atleti sulla pista, i loro passi, la loro velocità di falcata e la direzione in cui stanno andando.
In tutto questo tripudio di sensori e dati uno sport ha deciso di farne (parzialmente) a meno. Sui campi da tennis del Roland Garros, non verrà utilizzato il sensore di linea elettronico. I giocatori dovranno affidarsi ai giudici di linea e ai segni sulla terra battuta vecchio stile.