Il numero di smartphone presenti negli Stati Uniti è pari a circa 150 milioni, ma prima dell’esordio ufficiale del modello Moto X nessuno di questi era stato assemblato e prodotto sul suolo americano. Motorola si è posta il problema, come raccontato in un lungo post comparso sul blog ufficiale del gruppo, firmato direttamente da Dennis Woodside. Il CEO spiega perché il telefono può essere considerato a tutti gli effetti, e orgogliosamente, “made in USA”.
Era opinione comune che non fosse possibile. Gli esperti hanno sempre detto che i costi sono troppo elevati negli USA, che gli Stati Uniti hanno perso la loro capacità produttiva e che la forza lavoro americana non è abbastanza flessibile. È vero: la maggior parte dell’industria legata all’elettronica di consumo si è trasferita altrove nell’ultimo decennio.
Motorola ha scelto di sperimentare una strada differente, di essere ottimista in merito alla possibilità di dar vita a un telefono senza esportarne il processo produttivo dove la manodopera è disponibile a prezzi stracciati. Una scelta che in molti, almeno inizialmente, hanno definito come azzardata. Il gruppo dell’Illinois però, forte anche dell’appoggio fornito da Google in seguito all’acquisizione, non ha rinunciato al progetto.
Ci hanno definito pazzi. Abbiamo però capito in fretta che non sono i fattori economici a impedire all’industria dell’elettronica di fabbricare i prodotti localmente. È mancanza di immaginazione e prospettive.
Secondo Woodside, le cose sono cambiate, tanto da rendere le spese necessarie alla produzione negli USA non troppo differente da quanto accade altrove. In questo modo, inoltre, si impedisce la fuga di capitali, competenze tecniche e innovazione verso l’estero, contribuendo alla ripresa economica degli Stati Uniti.
In occasione dell’apertura dell’impianto produttivo di Fort Worth in Texas, dove attualmente sono impiegate oltre 2.000 persone e in cui prenderà vita il Moto X personalizzato dagli utenti all’atto dell’acquisto, Motorola e Google hanno pubblicato nel database di Street View le immagini panoramiche a 360 gradi della fabbrica. Bastano dunque pochi click per una camminata virtuale tra gli uffici Flextronics, dando uno sguardo all’immensa area sottostante dove vengono assemblate le componenti hardware dello smartphone.