I negoziati per l’accesso della Russia alla World Trade Organization (WTO) hanno determinato un cambio di direzione del paese in quanto a proprietà intellettuale. Il documento (PDF) che presenta le conseguenze dell’accordo bilaterale tra States e Russia, però, riporta soprattutto un riferimento esplicito che suona come “dead site working”: AllofMP3 è chiaramente indicato come esempio di siti da proibire ed ostacolare per fare in modo che la Russia possa entrare nell’organizzazione. Leggasi: le istituzioni russe facciano chiudere con solerzia quel sito web.
Homepage AllofMP3.com
AllofMP3 è da tempo al centro di indagini ed offensive legali a cui il sito ha però sempre resistito grazie ad una normativa russa eccessivamente compiacente e refrattaria, al contrario, alle incursioni legali dall’estero. I motivi sono da ricercare nell’ingombrante presenza del sito all’interno di un contesto internazionale in cui la lotta alla pirateria diviene efficace (pur se difficile) solo nel novero delle nazioni in cui tale battaglia è incarnata nella legislazione esistente.
Con il documento firmato, la Russia si impegna formalmente ad adottare le norme previste dalla World Intellectual Property Organization (WIPO) ed a collaborare al fine di omologare a livello internazionale la lotta contro la pirateria (vanificata, altrimenti, dalla blanda legislazione di alcune nazioni). Così facendo la Russia entra in sintonia con l’occidente nella normativa che difende primariamente gli interessi occidentali legati ai diritti musicali: per il paese ex-sovietico trattasi di un adeguamento necessario per poter instaurare dialoghi alla pari nel consesso del WTO.
La Russia promette di adeguarsi alle nuove direttive entro metà 2007. Anche la FAQ messa a disposizione da AllofMP3 a propria discolpa (basata sulla legislazione russa) non ha più autentico valore. Per AllofMP3, insomma, è questa la sentenza definitiva.