Il tribunale di Linkoeping, Svezia, ha giudicato il trentunenne Andreas Karlsson colpevole di aver effettuato l’upload su Internet tramite il programma Direct Connect di 4.500 brani musicali e 30 film. Il giovane si trova ora costretto a pagare una penale di 10.000 corone svedesi (circa 1.000 euro) e le spese processuali, pari a 44.670 corone (poco meno di 5.000 euro). Scampata per un soffio la galera, poiché, nonostante fosse stata richiesta dalle parti in causa, secondo i giudici, «anche l’industria discografica e cinematografica deve assumersi le sue responsabilità».
Le parti offese includono i membri svedesi dell’International Federation of the Phonographic Industry, gli studi Buena Vista, Warner, SF e Nordisk Film. Si tratterebbe secondo la Anti-Piracy Agency (APB) del caso più ampio avuto sinora in Svezia e quindi molto importante in linea di principio: «è chiaro come la corte prenda seriamente la violazione del quale l’uomo si è reso colpevole», ha dichiarato Sara Lindbaeck, legale dell’agenzia. «L’elevato numero di file condivisi illegalmente in Svezia causa ai suoi creatori ingenti perdite».
La Svezia si è ritrovata in prima linea a dover combattere la piaga della pirateria, focalizzatasi a gennaio su The Pirate Bay, uno dei più grandi siti per il download illegale di film, musica e giochi. Il governo è in procinto di presentare una proposta attraverso la quale i provider potranno fornire informazioni per identificare le persone coinvolte nello scambio illegale di file.