Il nuovo sistema di investigazione, che permetterebbe alla polizia giapponese di individuare i pirati che per primi mettono a disposizione file protetti da copyright tramite sistemi P2P, ha fatto finalmente centro. A farne le spese, un pirata molto sui generis: Sato Mori, 62 anni, pompiere in pensione.
Tra le accuse dalla polizia di Kyoto, l’aver condiviso per primo tramite il programma Share il celebre film Avatar. In realtà dietro questo successo “investigativo” si nasconde una sorta di “fallimento” del sistema di rintracciamento. Pare, infatti, che il non giovanissimo pirata abbia sì condiviso per primo il film tramite la suddetta piattaforma, ma aveva precedente scaricato lo stesso usando altri sistemi. In altre parole, la catena di ricostruzione dell’origine del file si è fermata al primo condivisore nel sistema, non al vero “primo pirata”.
Difficilmente, però, tutto ciò allevierà la situazione legale del povero pompiere: negli ultimi 4 anni pare che l’uomo abbia uploadato più di 500 film.