I cellulari sono un pericolo per la salute? La telefonia mobile può essere una causa diretta o indiretta di carcinomi? Le onde generate dai dispositivi mobile possono nuocere in modo decisivo ed andrebbero vietati o quantomeno limitati? Sono queste domande a cui nel tempo non si è ancora riusciti a dare una risposta certa. In caso di dubbi, però, il Ministero della Salute consiglia la prudenza. Soprattutto con i bambini.
Le ricerche sui possibili danni alla salute da parte dei dispositivi mobile non sono ancora sufficientemente datate ed affidabili per poter dare risultati definitivi (si citi ad esempio l’impegno della World Health Organization). Il Consiglio Superiore della Sanità ha voluto comunque occuparsi della questione ed ha voluto diramare una nota nella quale si raccomanda agli italiani un senso di prudenza: nessun allarmismo, nessuna rassicurazione, nessun dato certo da gestire ad uso e consumo delle differenti esigenze, ma un necessario consiglio rivolto alla cautela. Recita la nota diramata:
In linea con gli studi dell’Agenzia internazionale della ricerca sul cancro (IARC) e in accordo con l’Istituto superiore di sanità, il Consiglio superiore rileva che non è stato finora dimostrato alcun rapporto di causalità tra l’esposizione a radio frequenze e le patologie tumorali. Tuttavia le conoscenze scientifiche oggi non consentono di escludere l’esistenza di causalità quando si fa un uso molto intenso del telefono cellulare. Va quindi applicato, soprattutto per quanto riguarda i bambini, il principio di precauzione, che significa anche l’educazione ad un utilizzo non indiscriminato, ma appropriato, quindi limitato alle situazioni di vera necessità, del telefono cellulare. Il Ministero della Salute avvierà una campagna di informazione sulla base delle ultime relazioni degli organismi tecnico-scientifici per sensibilizzare proprio a tale uso appropriato.
Ai genitori si chiede pertanto di educare i figli ad un uso consapevole e non indiscriminato dello strumento. Al consiglio del ministero si può aggiungere il consiglio di utilizzare auricolari che tengano l’apparecchio a debita distanza, limitando così ulteriormente ogni possibile danno ai tessuti. Nel frattempo la ricerca potrà approfondire meglio l’argomento e si uscirà da una impasse che la scienza ancora non ha saputo dipanare.