Le indicazioni che provengono dall’Ocse e dalla Bce non sono tra le migliori. I dati confermano una contrazione per il Vecchio Continente nei primi due trimestri del 2008 e una previsione di crescita negativa dello 0,5% per l’anno che verrà.
In pratica la crisi finanziaria ha messo in ginocchio le economie che stentano a risollevarsi e ha fermato i consumi e l’export.
La contrazione del secondo trimestre del PIL e l’andamento negativo del terzo trimestre dello 0,5% fa si che la Germania sia il primo paese ad entrare ufficialmente in recessione.
L’Ocse sostiene che:
seguirà un lungo periodo di turbolenze finanziarie per tutto il 2009 e una graduale normalizzazione successiva.
Per la Banca Centrale Europea invece, l’andamento incerto legata ai mercati finanziari
rimane straordinariamente elevato e si profilano sfide di natura eccezionale.
Servono regole concrete e rigide da applicare per far fronte all’attuale situazione.
Ma non servirà appunto uno sforzo comune per fronteggiare l’emergenza anziché affidarsi alla bontà delle politiche dei singoli governi?