Microsoft sta lavorando alacremente per adattare Windows XP al piccolo portatile da 100 dollari progettato dall’associazione One Laptop Per Child, XO, e destinato ai bimbi dei paesi poveri. Si tratta però di una operazione complessa e dall’esito incerto: XO è infatti stato studiato per funzionare con una versione customizzata di Linux (la quale utilizza elementi di Fedora Core 6) e presenta alcuni componenti sviluppati direttamente dall’associazione, decisamente inusuali per un personal computer. Inoltre il tempo stringe; One Laptop Per Child ha già iniziato a raccogliere donazioni e ha intenzione di avviare la campagna ‘1 Get 1‘ il 12 novembre nel Nord America.
«Stiamo spendendo una cifra non indifferente sul progetto», ha dichiarato il corporate vice president di Microsoft Will Poole; «rimaniamo fiduciosi sui progressi in corso, abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi per terminare i nostri processi di analisi e test. Non possiamo però ancora garantire nulla». «C’è ancora molto lavoro da fare per capire se le performance molto ridotte, il consumo energetico e la memoria presenti nella prima generazione di laptop XO siano compatibili con Windows e le sue applicazioni più popolari». «Stiamo comunque facendo progressi», ha aggiunto Poole.
Nel caso Windows fosse escluso dal gioco, Microsoft perderebbe l’occasione di esporre il suo sistema operativo a milioni di bambini in tutto il mondo, i quali si troveranno più a loro agio con Linux piuttosto che con Windows. «Le persone scopriranno una alternativa a Windows e potrebbero anche apprezzarla maggiormente», ha scritto Wayan Vota nel blog che monitorizza il progetto.
Il computer, divenuto inizialmente famoso per la presenza di una manovella capace di dare alla macchina energia in caso di emergenza (dispositivo sostituito poi da un altro meccanismo manuale) e per le controversie nate con Microsoft ed Apple, non costerà in realtà 100 dollari ma bensì circa 180, prezzo dovuto alla necessità di ammortizzare i costi iniziali e destinato comunque ad abbassarsi con il passare del tempo. La fondazione prevede di realizzare i laptop in Cina dal mese prossimo e di avviare una produzione massiccia in un secondo tempo destinata ai bambini delle scuole elementari dei paesi in via di sviluppo: Asia, Africa ed America Latina.