Gli spazi dedicati allo smartworking si stanno sviluppando in tutto il mondo con percentuali di crescita del 250% anno su anno. Non si parla solo di spazi di condivisione del lavoro, ma di spazi realizzati per rispondere ai cambiamenti di scenario socio-economico in atto: il ciclo di vita delle aziende ridotto, la trasformazione digitale. All’opening ufficiale di Copernico, ieri sera a Milano, si avvertiva pulsare questa forte novità nel tessuto imprenditoriale delle città.
Il progetto di Copernico come workspace è già un caso a Milano. È incredibile la velocità della sua crescita da febbraio ad oggi, la città ha risposto a una specie di appello, alle startup, alle imprese più consolidate: mischiatevi, collaborate, parlate fra di voi. Uno sviluppo tale che in occasione dell’inaugurazione ufficiale della sede di via Copernico 38 è stata ufficialmente lanciata la Holding Copernico che raccoglierà sotto questo brand tutte le strutture.
Visionary game changer?
Positive thinker?
What kind of #copernican are you? #feelcopernican pic.twitter.com/f9JeQqekT9— Copernico (@CopernicoWork) November 18, 2015
D’altra parte i numeri dell’Osservatorio SmartWorking della School of Management del Politecnico di Milano raccontano di percentuali in crescita del lavoro autonomo e la sempre meno netta linea di separazione tra la sfera privata da quella lavorativa anche nelle aziende. Elementi che hanno portato il lavoratore a prediligere spazi funzionali al lavoro con un’attenzione al benessere: ambienti flessibili, corredati da servizi che gli permettano di prendersi cura di sé e divertirsi allo stesso tempo.
Un fenomeno globale che ha contribuito al successo delle tre strutture milanesi: Copernico Milano Centrale (15.000 mq, 130 aziende residenti per un totale di circa 1.300 utenti), Blend Tower (3.900 mq, 50 aziende residenti e circa 330 utenti in piazza IV novembre 7 a Milano) e dal prossimo febbraio i 1.100 mq di Clubhouse Brera che sorgono all’interno dell’ex Teatro delle Erbe, un club C-Level per manager e aziende di alto livello.
Il valore dello smartworking
La startup newyorkese WeWork, con le sue 30.000 membership è stata recentemente valutata 10 miliardi di dollari dagli investitori che hanno partecipato all’ultimo round di finanziamento. Regus, che alla fine del 2014 contava su una rete di 2.200 locations, e 2 milioni di clienti in un centinaio di Paesi, è una realtà che ispira anche i fautori di Copernico. A livello globale si sta muovendo qualcosa di molto importante in questo ambito, c’è stato un momento nel quale – forse per l’influenza della Silicon Valley – le aziende hanno iniziato a incoraggiare lo scambio tra autonomia che viene restituita ai lavoratori in cambio di un orientamento maggiore al risultato.
Per ottenere questi risultati migliori però è necessario ridisegnare gli spazi: per la concentrazione, per lavorare da soli, spazi per lavorare con altri in modo formale, e spazi per la condivisione, più liberi. Se però è vero che uno spazio omologato e omologante non consente a una persona di esprimersi appieno, è altrettanto vero che non tutti possono costruire da zero un edificio così ideato. Ecco quindi l’ingresso di compagnie come Copernico, che hanno il merito di aver colto la tendenza.
Inauguration party @CopernicoMilano #feelcopernican #ddweek #digitalpeople pic.twitter.com/yAxCuvjnKf
— Digital District MI (@DigitalMilano) November 18, 2015
Copernico nel 2016
Copernico è attualmente attiva nella ricerca di capitali per l’espansione della piattaforma a livello nazionale. Il fundraising in questa fase ammonta a 10 milioni di euro, suddiviso tra investitori istituzionali e un deal di imprenditori coinvolti e interessati all’espansione sul territorio. Nei piani di sviluppo del gruppo sono previste, nell’arco di tutto il 2016, nuove aperture sul territorio italiano: Roma, Bologna, Torino, Napoli, Cagliari, Firenze, Verona, Brescia, Padova e Venezia. Postazioni plug&play, membership card per gli utenti e social floor – concepiti come ambienti flessibili ideali per networking, relax, ristoro ed eventi – continueranno a rimanere il tratto distintivo anche delle prossime aperture.
Pietro Martani, ideatore di Copernico e amministratore delegato di Windows on Europe (holding con 12 aziende operanti nella gestione di residenze, spazi di lavoro, meeting ed eventi), crede molto in questi format e nel loro business model, basato in sostanza su grandi locazioni (dai 1.100 ai 90.000 mq) di lungo termine, successiva riconversione delle superfici con design e arredi progettati e realizzati direttamente e successivamente marketing e vendita degli spazi attraverso una serie di formule che prevedono l’accesso attraverso membership, affitto di postazioni lavoro pronte all’uso, uffici privati, personalizzati, flessibili e scalabili dimensionalmente. In questo modo è stato capace di rivalutare un edificio che era vuoto da tre anni, uno spazio straordinario come la Blend Tower e il vecchio teatro delle Erbe.
Copernico propone un nuovo stile di vita, una risposta ai cambiamenti in atto. Una piattaforma ecosistemica che risponde alle nuove esigenze del lavoro, flessibilità, scalabilità, accessibilità, benessere, incarnando un modo evoluto e moderno di concepire il lavoratore e le sue esigenze di consumo correlato al lavoro: training, tecnologia, attenzione alla promozione di interazione e sinergie tra gli utenti, grazie a strumenti di comunicazione condivisi, tra cui il social media interno e figure professionali dedicate allo sviluppo delle relazioni. Questo modello porta a stimoli continui che favoriscono la crescita personale e professionale.