Abbattere il digital-divide per favorire lo sviluppo di una regione. Una frase sentita più volte e assolutamente ineccepibile, che conferma come lo sviluppo socio-economico non possa più prescindere da un parallelo sviluppo della digitalizzazione della popolazione e delle pubbliche amministrazioni.
A muovere un passo in questa direzione sembra essere ora la Regione Marche, la quale ha previsto di investire 45 milioni di euro nel Piano telematico che dovrà portare la copertura della banda larga in tutte quelle aree non ancora raggiunte, anche in quelle difficili da raggiungere o meno densamente popolate che di solito, proprio per questo motivo, restano tagliate fuori.
A parlare del progetto è il presidente della regione Gian Mario Spacca, il quale, parlando durante l’incontro organizzato ieri nella sede della regione al quale erano presenti anche le rappresentanze di alcuni operatori delle telecomunicazioni, ha spiegato come i 45 milioni in oggetto si andranno ad aggiungere ai 28 milioni già spesi per realizzare le infrastrutture necessarie a portare la connessione ad Internet anche nelle zone meno accessibili dell’entroterra, cercando così di colmare per quanto possibile il divario tra una zona e l’altra del territorio regionale.
Spacca ha poi continuato parlando dell’importanza di portare la banda larga a tutti indifferentemente dicendo:
La disponibilità di infrastrutture a larga banda, di tecnologie e di servizi correlati È un fattore strategico per favorire la crescita economica della nostra regione tra le più manifatturiere e industriali d’Italia. Permette di sostenere e incrementare il livello di competitività del sistema economico regionale, fatto da piccole e medie imprese, sul mercato globale, e, allo stesso tempo, consente ai cittadini di conseguire quello che oggi può essere definito come un diritto di cittadinanza, sul quale costruire anche una maggior partecipazione democratica.
La Regione Marche è probabilmente tra le prime regioni a puntare in maniera autonoma alla copertura ADSL senza attendere appositi finanziamenti del governo nazionale, ragion per cui, la strada di abbattere il digital-divide andando per singole regioni, un po’ come accaduto per gli switch-off legati al passaggio al digitale terrestre, in modo che sfruttando l’impegno delle varie amministrazioni locali, sia possibile contribuire ad ammodernare l’intero Paese “pezzo per pezzo”.