Approvata in via definitiva la controversa riforma del copyright europeo: il via libera è arrivato oggi dal Consiglio dell’Unione Europea, approvato come punto A, quindi senza discussione. Questa direttiva modifica le regole su Diritto d’autore, che negli scorsi mesi aveva diviso le opinioni di esperti e utenti del web. Le nuove regole erano state già approvate dal Parlamento europeo durante gli ultimi giorni di marzo, quindi sono servite a poco le proteste di grandi realtà online come Wikipedia, che aveva oscurato alcune edizioni.
L’Italia ha però votato contro l’approvazione insieme a Svezia, Finlandia, Polonia, Olanda e Lussemburgo. Si sono astenuti da questo voto al Consiglio Ue paesi come Slovenia, Estonia e Belgio. A favore hanno votato 19 paesi, tra cui Francia e Germania. Proprio quest’ultima ha però fatto mettere a verbale un protocollo che invita la commissione, che è praticamente responsabile dell’attuazione, di evitare filtri all’upload e di conseguenza la censura.
A questo fa riferimento il contestato articolo 17 (ex articolo 13), che prevede per le grandi società, ad esempio Facebook e YouTube, la verifica e il controllo dei contenuti, in modo che il copyright sia tutelato, prima della loro pubblicazione. Questo è impossibile da farsi in maniera manuale, data la mole di contenuti caricati dagli utenti, quindi si deve procedere con filtri e algoritmi, da qui il “rischio censura”.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato:
Con l’accordo di oggi stiamo facendo in modo che le regole sul copyright siano adatte all’era digitale. L’Europa avrà ora regole chiare che garantiscono una remunerazione equa per i creatori, diritti forti per gli utenti e responsabilità per le piattaforme. Quando si tratta di completare il mercato unico digitale in Europa, la riforma sul copyright è il pezzo mancante del puzzle.
Si legge inoltre nel comunicato ufficiale:
La nuova direttiva stimolerà il giornalismo di alta qualità nell’UE e offrirà una migliore protezione agli autori e agli artisti europei. Gli utenti beneficeranno delle nuove regole, che consentiranno loro di caricare legalmente contenuti protetti da copyright su piattaforme. Inoltre, beneficeranno di migliori garanzie legate alla libertà di espressione quando caricano video contenenti contenuti di titolari di diritti, ad esempio in meme o parodie.
Potenzialmente grandi società come Google ora dovranno trovare accordi con gli editori per pubblicare piccole parti di testo sui risultati di ricerca, oppure chiudere definitivamente Google News in Europa, come in molti temono. Il prossimo passo, dopo le pubblicazioni, è affidato agli stati membri, che hanno 24 mesi di tempo a disposizione per recepire la direttiva all’interno ella legislazione nazionale.