Il vecchio continente non può continuare ad avere 28 legislazioni sul diritto d’autore. Su questo assunto il parlamento europeo sta lavorando da molto tempo per superare la sua direttiva (datata 2001) e aggiornarla ai tempi della Rete. La bozza di questo possibile nuovo testo è stata presentata ieri dalla sua coordinatrice, la “pirata” Julia Reda, unica eletta del partito a Strasburgo. La sua idea è tutt’altro che anarchica, anzi: si propone di stabilire un’area unica con poche regole chiare e l’obiettivo di liberare tutta la creatività possibile.
Le norme attuali non sono adatte a Internet, spiega la giovanissima europarlamentare tedesca sul suo blog, anticipando il draft che ha presentato ieri ai suoi colleghi. Il documento (pdf) è il risultato di un lunghissimo lavoro di revisione e di ascolto degli stakeholder per cercare di armonizzare anche il copyright all’interno della cornice del mercato unico digitale. Più facile a dirsi che a farsi, naturalmente: basti pensare alle numerose occasioni in cui un singolo gesto non contemplato dalle norme vecchie di 13 anni, come convidere una foto di un luogo pubblico o postare un frammento di contenuto coperto dal diritto d’autore, può comportare esiti legali molto diversi a seconda della nazione europea in cui si vive.
The EU #copyright reform is about you! Great article by @copymeorg on my report: http://t.co/Aq4LjAS1rs
— Felix Reda (@Senficon) January 20, 2015
Cosa sostiene il rapporto Reda
Il rapporto di Julia Reda si basa su un principio: tutelare il copyright tramite una estensione più grande e più libera delle sue eccezioni, così da sfruttare al massimo il pubblico dominio e il riuso per costruire nuovi servizi. Di fatto, la Reda non sostiene – come ci si sarebbe aspettato da una come lei – di ammorbidire il copyright, bensì di allargare e standardizzare tutte quelle occasioni in cui si possono adottare licenze speciali per l’uso creativo, educativo, vista come possibilità anche per i detentori stessi di liberare le potenzialità dei loro contenuti.
In sintesi:
- Fine della frammentazione delle leggi sul copyright;
- Armonizzazione del copyright indipendente dalle tecnologie adoperate;
- Negoziazione sempre possibile di autori e interpreti in relazione ad altri titolari di diritti e intermediari;
- Introduzione di nuove deroghe a utilizzi per scopi educativi e di ricerca,
nonché l’adozione di una norma che permetta l’adattamento dei contenuti per nuove forme di espressione culturale, dalla satira alle trasformazioni e riusi come mashup e fan fiction; - Revisione delle norme sulla copia privata (e conseguente compenso);
- Tutti i contenuti prodotti dai governi siano copyright free;
- Sostegno all’apertura dei contenuti conservati nelle biblioteche con il prestito digitale.
La battuta sull’Agcom
Sta facendo molto clamore anche una battuta dell’europarlamentare a proposito del regolamento italiano di contrasto alla pirateria, gestito dall’Agcom. Intervistata da Repubblica, l’europarlamentare ha rivelato una netta contrarietà e non esclude che un futuro emendamento possa, se votato, rendere di fatto illegale la pratica dell’authority italiana.
Secondo me i blocchi sul web sono una cattiva idea in generale. Lo Stato non dovrebbe stimolare i provider internet a mettere in piedi infrastrutture di tipo censorio, tanto più a stilare liste segrete di siti bloccati e a fare tutto ciò senza supervisione giudiziaria. Ci sono molti casi di siti perfettamente legali che sono finiti in quelle liste. Il fatto che questo approccio sia ancora consentito o no in futuro, dipende dalla specifica legislazione in materia. Quando il commissario Oettinger presenterà la sua proposta di riforma tra qualche mese, considererò di introdurre un emendamento che impedisca questa pratica.
Anche Julia Reda, rapporteur per il Parlamento UE sulla riforma del Copyright critica #agcom http://t.co/qKTbUe51kC #ddaonline #copyright
— Fulvio Sarzana (@fulviosarzana) January 20, 2015
I tempi di approvazione
La relazione dovrà ora passare attraverso la commissione per gli affari legali (con voto previsto il 16 aprile) e infine giungerà alla seduta plenaria del Parlamento per il 20 maggio. Per la Commissione, Andrus Ansip presenterà la sua strategia per il mercato unico digitale a maggio, mentre la proposta legislativa del Commissario Guenther Oettinger sulla riforma del copyright è prevista per settembre.
The challenge ahead is to transform Europe's 'physical' internal market into a digital one. My speech tonight: http://t.co/VJrqVfVpEA
— Andrus Ansip (@Ansip_EU) January 20, 2015