L’Office of the United States Trade Representative (USTR) ha analizzato i vari Paesi del Mondo dal punto di vista del rispetto del diritto d’autore e ha diffuso un documento con tutti i dati necessari a capire quali siano quelli in cui è presente un maggior tasso di pirateria e dove è necessario fare di più affinché si difenda il copyright sul Web. L’Italia è tra questi ultimi ed è tenuta sotto osservazione perché ad alto rischio, ma secondo il punto di vista USA la proposta AGCOM potrebbe essere la soluzione.
In particolare in Italia l’AGCOM si è candidata ad un ruolo di “sceriffo del copyright”: «Il Garante dovrà controllare che i siti della Rete rispettino per davvero le regole sul diritto d’autore» e l’autorità andrebbe così ad estendere il proprio ruolo soverchiando però quello che è il tradizionale meccanismo giuridico di segnalazione, denuncia e verifica delle violazioni.
A pagina 36 dell’edizione 2011 del rapporto 301 pubblicato dagli Stati Uniti viene spiegato come la pirateria continui a crescere nel nostro Paese e l’utenza la attua in diverse forme; in tal modo, «viene danneggiato il mercato legittimo della distribuzione di opere protette da copyright». Nonostante i progressi fatti nel corso dell’anno 2010 per migliorare la situazione, gli Stati Uniti si dichiarano preoccupati dalle misure attuate dai garanti per frenare il fenomeno della pirateria, dilagante nel nostro Paese, e attendono ulteriori provvedimenti per migliorare la situazione.
A detta della IIPA (International Intellectual Property Alliance, l’associazione che rappresenta l’industria USA del copyright), l’iniziativa di regolamentazione proposta dall’AGCOM potrebbe rivelarsi efficace in quanto «mostra l’impegno nell’affrontare alcuni dei crescenti problemi che i detentori dei diritti affrontano online, anche se non appare preparata ad affrontare problemi connessi direttamente alla pirateria a mezzo P2P». Nel rapporto 301 si appoggia dunque quanto proposto dall’AGCOM e si invita l’Italia a una rapida approvazione di tale regolamentazione e anzi si auspica che l’ambito in cui agisce si estenda a tutti i tipi di pirateria che si verificano online – il P2P, ad esempio. In definitiva, «gli Stati Uniti incoraggiano l’Italia ad affrontare altre questioni legate alla proprietà intellettuale, compresa una regolamentazione problematica dettata dall’Autorità Garante per la Protezione dei Dati che proibisce il monitoraggio delle reti peer to peer».
Chiude il rapporto 301 emesso dal dipartimento del Governo di Obama spiegando come mentre vi è stato un buon impegno da parte della Guardia di Finanza e degli agenti che lavorano alle dogane, pochi casi legati al mancato rispetto del diritto d’autore e della pirateria raggiungono l’aula di un tribunale e a ogni modo, i tribunali stessi «non sono ancora in grado di emettere sentenze che agiscano da deterrente». E mentre in Italia la proposta AGCOM per la difesa del copyright in rete è stata già bocciata da molti, in quanto «prevede pesanti disposizioni che tendono in qualche modo a controllare la rete», gli Stati Uniti la appoggiano ed incoraggiano una sua attuazione al più presto.