Si torna a parlare del coronavirus 2019-nCoV, l’epidemia diffusa soprattutto in Cina, da giorni al centro della cronaca a livello internazionale. Nonostante le rassicurazioni della scorsa settimana, con partner di Apple come TSMC pronti ad assicurare l’assenza di rallentamenti nella produzione a causa del virus, l’analista Ming-Chi Kuo ha optato per la cautela. L’esperto, uno dei più affidabili sul conto della mela morsicata, sostiene infatti che la fornitura di iPhone potrebbe scendere del 10% nel primo trimestre del 2020.
Kuo ha deciso di ridurre le sue previsioni per il trimestre a 36-40 milioni di unità, proprio poiché la diffusione del coronavirus starebbe rallentando le linee di produzione. In particolare, non vi sarebbe certezza sull’ormai imminente iPhone SE 2 – uno smartphone da alcuni chiamato iPhone 9 – atteso per la prossima primavera. La fase di produzione di massa potrebbe è attesa per questo febbraio da poco cominciato, ma Cupertino potrebbe decidere di posticiparla di qualche settimana proprio per far fronte a fornitori forzatamente più lenti rispetto al solito.
Ancora, secondo Kuo il gruppo californiano – così come altri produttori di smartphone – potrebbero faticare nell’approfittare di un evento molto importante per le vendite: il Nuovo Anno Cinese, periodo di festeggiamenti e regali. La diffusione del coronavirus sta portando alla cancellazione di tutti gli eventi in programma, mentre i negozi risulterebbero comprensibilmente deserti.
Il fatto non sembra però turbare Apple, società che ha deciso di dare priorità alla sicurezza dei suoi dipendenti anziché alla distribuzione immediata di prodotti. Il gruppo ha infatti deciso di chiudere momentaneamente in Cina tutti gli uffici e i negozi, almeno fino al prossimo 9 febbraio, in attesa di scoprire come evolverà la diffusione del virus. Nel mentre, Tim Cook ha promesso una donazione targata mela morsicata per aiutare le persone colpite dall’infezione.