Coronavirus, ecco come Google si rende utile

Google ha spiegato in che modi si sta rendendo utile per combattere il coronavirus, epidemia che sta mettendo in ginocchio anche l'Italia.
Coronavirus, ecco come Google si rende utile
Google ha spiegato in che modi si sta rendendo utile per combattere il coronavirus, epidemia che sta mettendo in ginocchio anche l'Italia.

Google si sta impegnando molto per informare le persone sull’epidemia di coronavirus, che ha colpito duramente anche l’Italia. La società ha spiegato in che modi sta contribuendo per combattere il COVID-19, con l’obiettivo di eliminare la disinformazione e non solo. Oltre all’Avviso SOS (con notizie e suggerimenti) nelle ricerche web, gli utenti vedranno anche riquadri (sotto al carosello News) in cui viene dato risalto a link utili per gestire la malattia.

Per essere precisi sono Soccorso e informazioni, dedicata ai link appunto, e Area interessata, dove viene invece mostrata la mappa delle zone colpite. YouTube, nel frattempo, indirizzerà le persone verso l’OMS e le organizzazioni locali dalla home page e fornirà spazi pubblicitari alle organizzazioni governative. Google Maps visualizzerà “informazioni locali utili e affidabili”, sebbene la società non abbia specificato quali.

Google ha affermato che “sta lavorando 24 ore su 24” per sradicare le teorie del complotto e la disinformazione più in generale, tra cui malware e siti di phishing che sfruttano la paura dell’epidemia di coronavirus per truffare le persone. Sta bloccando anche tutti gli annunci che cercano di sfruttare l’epidemia, aiutando piuttosto l’OMS e i governi a pubblicare annunci utili. YouTube sta rimuovendo video che promuovono richieste di prevenzione fasulle, invitando le persone a cercare assistenza medica. Il Play Store, invece, ha già delle politiche che vietano app con informazioni “fuorvianti o potenzialmente dannose” sulla salute.

Anche il team DeepMind è coinvolto. Utilizza l’ultima versione del suo sistema AlphaFold AI per prevedere la struttura di proteine ​​collegate al SARS-CoV-2, nel tentativo di aiutare i ricercatori a comprendere il virus e a sviluppare una cura.

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