Ming-Chi Kuo, uno degli analisti più affidabili sull’universo Apple, ritiene siano possibili ulteriori rallentamenti nella produzione degli iPhone, a causa della diffusione del coronavirus 2019-nCov in Cina. È quanto spiega l’esperto in una nota consegnata agli investitori, nel tentativo di prevedere l’impatto che l’epidemia potrebbe avere su partner come Foxconn e Pegatron.
Così come già noto, Apple ha sospeso parte delle sue attività in Cina – mantenendo chiusi uffici e Apple Store – proprio per ridurre le possibilità di contagio da coronavirus. Anche i fornitori principali della mela morsicata hanno fatto altrettanto: Foxconn, ad esempio, proprio in questi giorni ha chiesto ai propri dipendenti di non tornare agli impianti di Shenzhen al termine delle vacanze per il Nuovo Anno Lunare, a scopo preventivo. Il gruppo asiatico, tuttavia, avrebbe già diversificato la produzione in altri Paesi, come India, Vietnam e Messico. Proprio in merito agli impianti di Shenzhen, nelle ultime ore il governo centrale ha autorizzato Foxconn a tornare alle normali attività.
Secondo Kuo, tuttavia, il maggiore impatto sulle forniture Apple potrebbe derivare dagli impianti di Zhengzhou, dove vengono ospitate la gran parte delle linee per device quali iPhone 11. L’azienda ha deciso di posticipare il rientro lavorativo inizialmente pensato per il 2 febbraio, proprio per minimizzare le chances di diffusione del coronavirus, mentre a oggi la produzione sarebbe tra il 40 e il 60% dei ritmi antecedenti alle vacanze per il Nuovo Anno Lunare e all’esplosione dell’epidemia.
Proprio la scorsa settimana, Kuo ha deciso di rivedere al ribasso le proprie previsioni sulle consegne iPhone nel primo trimestre solare del 2020, riducendole da 40 a 36 milioni a causa del coronavirus. L’epidemia potrebbe inoltre spingere Apple a posticipare la presentazione del nuovo iPhone SE 2 di qualche settimana.