Anche la NASA prende parte alla lotta contro la pandemia da coronavirus, mettendo a disposizione dei ricercatori la potenza di calcolo dei propri supercomputer. Una nuova iniziativa riunisce la NASA e la National Science Foundation, nonché una serie di laboratori, aziende e istituzioni accademiche del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.
L’amministratore della NASA Jim Bridenstine, in un tweet sul proprio profilo, si è detto orgoglioso che l’agenzia spaziale stia prestando la propria esperienza per aiutare nella lotta globale contro il Covid-19. “Per più di sei decenni – ha aggiunto Bridestine – l’agenzia ha utilizzato la sua esperienza per affrontare sfide che hanno portato benefici a persone in tutto il mondo, in modi inaspettati”.
Una delle aree in cui NASA reindirizzerà i propri supercomputer è la Earth Science Division. I ricercatori, come spiegato dal Capo della Direzione Thomas Zurbuchen, hanno inserito dati satellitari per eseguire modelli climatici che prevederanno il clima futuro della Terra. Secondo quanto dichiarato dalla Casa Bianca, tutti i ricercatori, americani e non, che lavorano a progetti riguardanti il Covid-19 potranno fare richiesta per accedere alla potenza di calcolo dei supercomputer della NASA.
Michael Kratsios, Chief Technology Officer degli Stati Uniti, ha dichiarato:
L’America si sta unendo per combattere Covid-19 e ciò significa liberare la piena capacità dei nostri supercomputer a livello mondiale per far avanzare rapidamente la ricerca scientifica per trovare delle terapie efficaci e un vaccino.
Anche IBM ha annunciato un’iniziativa in collaborazione con la Casa Bianca ed il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per accelerare la ricerca di una cura per il coronavirus, realizzando il COVID-19 High Performance Computing Consortium per velocizzare calcoli necessari allo studio del virus.