La pandemia di coronavirus sulla Terra sta rallentando i piani lunari della NASA. Jim Bridenstine, amministratore dell’Agenzia Spaziale americana, ha annunciato la sospensione della produzione e collaudo di Space Launch System e Orion, i giganteschi razzo e capsula equipaggio che servirebbe a trasportare gli astronauti sul suolo lunare.
L’amministrazione del presidente degli USA Trump aveva fissato come obiettivo del prossimo sbarco sulla luna il 2024, ma a causa della diffusione e dell’aumento dei contagi da coronavirus, la NASA sta chiudendo i battenti della Michoud Assembly Facility a New Orleans, dove viene costruito il razzo, e dello Stennis Space Center nel Mississippi, dove il primo Space Launch System è in fase di test.
C’è stato un caso confermato di coronavirus fra i dipendenti di Stennis, nessuno a Michoud, ma il numero dei contagi nell’area di New Orleans è incrementato rapidamente nel corso degli ultimi giorni; la direttiva di Bridenstine prevede che i lavoratori dei due siti della NASA possano lavorare anche da remoto, ma è ovviamente necessario del personale per poter testare o costruire.
“La NASA e il team di appalto completeranno un arresto che posizionerà tutti gli hardware in una posizione di sicurezza fino al momento in cui i lavori potranno riprendere” ha comunicato l’amministratore in una nota stampa. Solamente un team di pochi elementi rimarrà dopo l’arresto, previsto per venerdì, che si occuperà di controllare la sicurezza e della manutenzione delle infrastrutture particolarmente critiche.
Lo sviluppo del Space Launch System, un moderno equivalente del Saturn 5 che a suo tempo portò gli astronauti dell’Apollo sulla luna, è stato ritardato per anni mentre il prezzo finale ha continuato invece a gonfiarsi. Il primo lancio, un volo di prova senza personale a bordo, è in programma non prima del 2021: anche questo obiettivo potrebbe subire quindi uno slittamento come conseguenza della sospensione di tutte le attività sul lungo periodo.