Per chi oggi avvia un attività sul web la concorrenza è sempre maggiore e rappresenta uno dei maggiori ostacoli da superare per crearsi “un proprio spazio”. La soluzione, sempre più frequente, è creare siti che abbiano, come argomento di discussione o di trattazione, settori di nicchia, poco conosciuti o considerati dal web, nei quali sicuramente è più facile “offrire la novità”.
Sta accadendo così per chi decide di aprire un blog, puntando anche ad un piccolo guadagno, mentre la situazione sembra sempre più complicarsi per chi fa nanopublishing, ovvero piattaforme di blog tematici, aggiornati quotidianamente.
A fronte dei grandi nomi italiani, come Blogo o Blogosfere, che sono riusciti a raggiungere una certa stabilità, vi sono stati diversi tentativi che non hanno portato risultati o almeno, non quelli sperati. Difficile trovarne le motivazioni, anche se è evidente che la creazione di una piattaforma di nanopublishing deve avere delle caratteristiche di fondo, che riescano a farla distinguere. Proviamo a elencarne alcune:
- obiettivi: avviare un network senza avere bene chiaro dove, e in che tempi, vogliamo arrivare ad un determinato obiettivo (numero di visite, sponsorizzazioni ecc) è controproducente e rischia di compromettere il lancio del progetto.
- argomenti: per un nuovo progetto è assolutamente impossibile lanciare un grande numero di blog da subito, la mossa migliore è selezionare i più promettenti e i più originali e iniziare a svilupparli.
- strategia e stile: prima di avventurarci, sarebbe utile conoscere dove pubblicizzeremo la nuova piattaforma, se avremo “appoggio” da qualche sito già conosciuto, e in tal caso quale sarà il target iniziale di visitatori. Tutto ciò ci può aiutare a confezionare meglio i contenuti e la disposizione degli stessi. Importante anche che i contenuti abbiano uno stile comune: sia nella scrittura, sia nella selezione delle notizie e dei post, deve esser possibile riconoscere che quei post appartengono a quella piattaforma di nanopublishing.
- i blogger: scegliere accuratamente le persone che scriveranno per la nostra piattaforma è fondamentale, meglio selezionare persone che abbiano già avuto una simile esperienza, e soprattutto abbiano una buona tecnica di scrittura per il web(saper scrivere, non vuol dire automaticamente saper scrivere anche per il web!). Non dimentichiamo anche che incentivarli sarà fondamentale perché non vedano il tutto soltanto come una fonte di guadagno, ma anche come una passione.
- piattaforma e lato tecnico: la cura di questo aspetto può fare la differenza, cerchiamo di rendere graficamente valido il nostro lavoro e aggiungiamo alla piattaforma di blogging nuove funzioni, che siano utili agli utenti, ma anche ai blogger che scrivono.
Queste, a mio modo di vedere, sono le principali questioni da affrontare, manca poi un’accurata stesura del nostro business plan. Sarà utile, dopo i primi tempi, trarre delle statistiche che ci portino ad individuare se abbiamo già i numeri per avviare un nostro circuito pubblicitario o per affidarci a strumenti come AdSense.
Voi quali altri punti aggiungereste? E, soprattutto, pensate che oggi avviare una piattaforma di nanopublishing possa ancora portare frutti?
P.S. Nanopub cerca di seguire i movimenti del nanopublishing italiano, può essere una utile risorsa per chi vuole iniziare