Cosa sono i filtri a densità neutra e quando si usano?

Cosa sono i filtri a densità neutra e quando si usano?

Neutral density

I filtri a densità neutra, o neutral density, sono filtri grigi che si usano per limitare la luce che gli passa attraverso.

In pratica è un po’ come immaginare l’obiettivo con indosso gli occhiali da sole e sono chiamati neutri perché tutte le componenti della luce vengono filtrate in egual misura evitando dominanze cromatiche nelle foto. Facendo raggiungere meno luce il sensore o la pellicola consentono di avere un’esposizione più lunga a parità di apertura oppure un’apertura più ampia a parità di tempo di esposizione.

I filtri a densità neutra si rivelano utili per:

  • ottenere una profondità di campo più limitata. A volte con ambienti con una luce intensa si vuole un buon bokeh di sfondo e poca profondità di campo, ma con alcune fotocamere si potrebbe essere limitati dalla velocità massima dell’otturatore.
  • un tempo di esposizione più lunga. Un esempio tipico sono le foto delle cascate in pieno giorno. Per avere un buon effetto di mosso nell’acqua è necessario allungare l’esposizione ed i filtri a densità neutra permettono di filtrare abbastanza luce da rendere un buon effetto cremoso.

Questo tipo di filtro non si può usare in tutte le situazioni, per esempio, nel caso di pose in cui parti diverse hanno differenze notevoli nella luce che li colpisce si deve ricorrere ad un filtro a densità neutra graduale che filtra la luce solo da una parte, consentendo un’esposizione corretta di tutta la foto.

I filtri a densità neutra si differenziano per la quantità di luce che tagliano ed esistono 2 notazioni:

  • 0,3 – 0,6 – 0,9 ND. Ogni 0,3 si perde uno stop di luce.
  • ND2 – ND4 – ND8. Stessa logica, ma usando le potenze di 2.

Se fotografate paesaggi dovreste sicuramente avere questo genere di filtri nel vostro corredo, perché sono tra i pochi che non si possono riprodurre in postproduzione con un software di elaborazione grafica.

Sulla pagina inglese della wikipedia potete trovare una tabella per capire quanti stop si perdono usando le varie notazioni.

Foto | Shereen M
Via | Adidap

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