Il riferimento alla cultura pop è sicuramente ai Transformer, solo che questa volta si parla di realtà scientifica. Sono sostanzialmente robot fatti di robot, che cambiano forma a seconda delle necessità e si adattano a diversi compiti e terreni. Sono stati descritti sulla rivista Science Robotics e sono composti da piccole macchine autonome.
Si chiamano smarticles (da smart particles) e sono mini-robot intelligenti stampati in 3D, realizzati nell’Istituto di Tecnologia della Georgia (Georgia Tech). Il gruppo di ricerca guidato da Dan Goldman non ha “semplicemente” costruito e montato insieme le componenti del robot, cioè assemblando batterie, gambe, ruote e attuatori, ma ha costruito la macchina usando robot più piccoli. In questo modo è molto più versatile, perché ogni piccolo robot è autonomo: è alimentato da batterie e con un motore che monta sensori. Hanno inserito poi cinque di questi smarticles in un anello di plastica. Questo gruppo di robot possono spostarsi da soli in direzioni casuali mentre i singoli smarticles si scontrano tra loro.
Ognuno di questi smarticles riesce a cambiare la sua posizione solo quando interagisce con altri robot simili. Si concentrano tra di loro formando una struttura circolare: in questo modo formano un sistema che riesce a muoversi da solo. Questo strano robot si muove in base agli stimoli, dato che ha sensori che rispondono ai suoni e alle luci. Il team ha quindi creato un algoritmo che ha permesso ai mini-robot di spostarsi come gruppo verso una fonte di luce.
I ricercatori hanno suggerito che la comprensione del modo in cui gli smarticles si muovono insieme senza una fonte centrale di controllo potrebbe aiutare gli scienziati a progettare complessi sistemi robotici che possono ancora funzionare anche se una parte si rompe. Potrebbero un giorno essere utilizzati per creare un robot umanoide composto da molte piccole parti indipendenti.